Padalino Antonella: nasce a Torino il 10/10/1964. Frequenta studi di tipo scientifico conseguendo il Diploma Universitario di Ostetrica ed esercita la sua professione in un grande ospedale della città di Torino, all’interno del quale è referente per il progetto Nati per Leggere dal 2006. Da diversi anni (dal 2006 circa) si interessa di poesia, pensando ad essa come dimensione contemplativa, gioia dell’istante, unica certezza di fronte al continuo mutare delle cose e dei sentimenti. La poesia è così espressione di emozioni ed esalta il proprio universo interiore, sottile confine tra arte e spiritualità ed è un luogo presente nell’essere umano, come un messaggio e un massaggio dell’anima che rimane nel tempo, donando sprazzi di colore alla quotidianità della vita. E’ anche un momento molto bello da condividere con altri, dove emozioni si sprigionano liete, coccolando l’animo umano, e rendendo così la poesia un ponte tra le proprie emozioni e la gente, essa è l’alfabeto del cuore e “serve a farci accorgere che c’è il mondo”. Ama scrivere anche racconti brevi e Filastrocche per Bambini . Ha partecipato come autrice a diverse edizioni del Premio Alberto Tallone di Alpignano, del Premio Città di Rivoli, alla XV edizione del Premio Club dei Poeti della città di Melegnano a varie edizioni di Premi Letterari del Centro Studi Cultura e Società della città di Torino con importanti riconoscimenti e diverse pubblicazioni dei testi nelle Antologie dedicate ai Premi Letterari dello stesso Centro Culturale, molto attivo nella città di Torino.
PREMIO Il Giro d’Italia delle Poesie in cornice 2013, opera 5° classificata : “Il vecchio e il mare”, Targa e pubblicazione della poesia sull’Antologia del Premio Il Giro d’Italia delle Poesie in cornice 2013 (Montedit- Collana Le schegge d’oro (I libri dei Premi). PREMIO DI POESIA E NARRATIVA “RIVOLI 2010”- 5° CLASSIFICATA a pari merito e Premio Speciale “Club del Poetès con la poesia “Autunno”. Diploma d’Onore per l’opera “Il vecchio e il mare”. Pubblicazione della poesia “Autunno” sull’ Antologia di Poesie e Racconti Premiati (ed. Libreria Panassi – Rivoli 2012).Recente il Secondo Posto nella Sezione Raccolta di Poesia con “Frammenti di tramonto” al XXXI Premio Letterario Nazionale “ Città di Pinerolo” e Secondo Premio Assoluto per l’opera Caterinette, nella Sezione Poesia su Identità e Territorio del Centro Studi Cultura e Società. PREMIO DI POESIA E NARRATIVA “RIVOLI 2015” SEZIONE POESIA. PREMIO SPECIALE LIONS CLUB RIVOLI HOST E RIVOLI CASTELLO PER LA POESIA: “Clochard”. Pubblicazione sull’Antologia di Racconti e Poesie premiati (ed. Libreria Panassi – Rivoli 2015). Terzo Posto, sezione NARRATIVA con il racconto “L’alba di un nuovo giorno” nell’ambito del Concorso Letterario INTERNAZIONALE Prader Willi – Anno 2020 con con pubblicazione di un libro intitolato “Note di poesia”(ISBN: 978-88-6932-264-8) di cento pagine edito da Carta e Penna con omaggio di cinquanta copie all’autore e Diploma d’Onore.
PREMIO LETTERARIO NAZIONALE “CITTA’ DI PINEROLO” GRUPPO LETTERARIO ARCI – ATTIVITA’ CULTURALI SEZIONE RACCOLTA DI POESIA - ANNO 2016 Terzo Posto PER LA SILLOGE: “Poesie e versi in liberta’”. XXIX° PREMIO LETTERARIO NAZIONALE “CITTA’ DI PINEROLO” GRUPPO LETTERARIO ARCI ATTIVITA’ CULTURALI SEZIONE RACCOLTA DI POESIA – ANNO 2018 Secondo posto CON LA SILLOGE: “Pensieri leggeri.” Secondo posto SEZIONE RACCONTI CON IL RACCONTO “La finestra sul viale”. XXX PREMIO LETTERARIO NAZIONALE “CITTA’ DI PINEROLO” ORGANIZZATO DAL GRUPPO LETTERARIO ARCI ATTIVITA’ CULTURALI – ANNO 2019 SEZIONE POESIA SINGOLA Terzo posto EX AEQUO PER LA POESIA: “La stanza vuota” e PER LA SEZIONE RACCOLTA DI POESIA Terzo posto EX AEQUO CON LA SILLOGE: “Parole di luce”. ANNO 2020 – Quarto posto NELLA SEZIONE POESIA SINGOLA CON “Frammenti di tramonto”, Secondo posto NELLA SEZIONE RACCOLTA DI POESIA CON LA SILLOGE: “Frammenti di tramonto”. XXVII EDIZIONE DEL PREMIO PIEMONTE LETTERATURA promosso dal CENTRO STUDI CULTURA E SOCIETA’CITTA’ DI TORINO – ANNO 2020 – SEZIONE C POESIA IDENTITA’ E TERRITORIO Secondo Premio Assoluto CON L’OPERA: “Caterinette” e pubblicazione nell’Antologia dedicata al Premio. PREMIO INFERMIERA, DONNE E DIRITTI ANNO 2021 PROMOSSO DALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE GAIA E DALL’ORDINE DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE DELLA CITTA’ DI GENOVA, p. Commissione OPI contro la violenza. Seconda classificata NELLA SEZIONE POESIA PER L’OPERA: “Parliamo di te” con consegna Diploma. VERSI d’AUTORE 2021 – PREMIO PER LA MIGLIORE POESIA della STAGIONE CULTURALE 2020 – 2021 XXII EDIZIONE PROMOSSO dal CENTRO STUDI CULTURA E SOCIETA’ CITTA’ DI TORINO – FINALISTA CON LA POESIA: “Chiaro di luna” con pubblicazione nell’Antologia dedicata al premio e consegna del Diploma di partecipazione. PARTECIPAZIONE ALL’INIZIATIVA “Versi Appesi”, promossa dalla Circoscrizione 6 della città di Torino e dalle Responsabili di progetto Versi Appesi Rosita Panetta e Doriana De Vecchi, nell’anno 2021 con pubblicazione della poesia “Chiaro di luna” nel libro dedicato. PREMIO PER LA PACE e la GIUSTIZIA SOCIALE – XXIX EDIZIONE PROMOSSO dal CENTRO STUDI CULTURA E SOCIETA’ CITTA’ DI TORINO – APRILE 2021 Secondo Premio Assoluto per la sezione Poesia, per l’opera “Vento stanco” con Targa e pubblicazione sull’Antologia del Premio. IL SALOTTO DEGLI AUTORI – Rivista di poesia, narrativa, letteratura, cultura generale – Carta e Penna – Anno XIX – N. 78 Inverno 2021 – ISSN: 2280-2169. Pubblicazione della poesia “Languido mare”. 15° PREMIO LETTERARIO “Myo – Sotis” con il patrocinio del Comune di Rorà, aprile 2022, in collaborazione con il Gruppo Letterario Artistico di Pinerolo. Primo Premio Assoluto NELLA SEZIONE A. POESIA IN LINGUA ITALIANA con l’opera “Un battito d’ali”. Diploma d’Onore. IL SALOTTO DEGLI AUTORI – Rivista di poesia, narrativa, letteratura, cultura generale – Carta e Penna – Anno XIX – N. 80 Estate 2022 – ISSN: 2280-2169. Pubblicazione della poesia “Un battito d’ali”. IL SALOTTO DEGLI AUTORI – Rivista di poesia, narrativa, letteratura, cultura generale – Carta e Penna – Anno XIX – N. 81 Autunno 2022 – ISSN: 2280-2169. Pubblicazione del racconto “L’alba di un nuovo giorno” e della poesia “Clochard”. IL SALOTTO DEGLI AUTORI – Rivista di poesia, narrativa, letteratura, cultura generale – Carta e Penna – Anno XIX – N. 82 Inverno 2022 – ISSN: 2280-2169. Pubblicazione dell’articolo Prevenire la violenza di genere e della poesia “La sposa bambina”. 40 ANNI DI CULTURA NELLA SOCIETA’ – CENTRO STUDI di CULTURA E SOCIETA’- A cura di Ernesto Vidotto e Pier Carlo Musso, con la partecipazione di Padalino Antonella per la descrizione dedicata ai vari momenti esperienziali delle attività culturali del decennio 2013– 2023. (Tipografia AGAT – Ottobre 2023). IL SOLE E LA LUNA – INCONTRI CON LA POESIA – RASSEGNA POETICA DI ECCELLENZA – ORGANIZZATA DAL CENTRO STUDI CULTURA E SOCIETA’. Partecipazione come Autrice di 11 componimenti poetici, alla sessione del mese di maggio 2022, insieme al professor Giuseppe Limone e con l’accompagnamento musicale del chitarrista Flavio Sanza. CAFFE’ LETTERARI – CICLO DI SERATE A TEMA OGNI VOLTA DIVERSO, che seguono una traccia preimpostata ad ogni stagione. In queste serate si coinvolge il pubblico e i vari poeti a interagire con i conduttori e a mettersi in gioco con i loro versi. Il tutto intercalato da dialoghi, modi di dire, riflessioni e momenti musicali. Alla fine del ciclo vi è una rappresentazione teatrale, sulla trama dei versi delle poesie proposte nelle varie serate e raccolte nei quadernetti pubblicati ogni volta. PARTECIPAZIONE A DIVERSE EDIZIONI DEI CAFFE’ LETTERARI come autrice di vari componimenti poetici. DISFIDA POETICA 2022 – GARA POETICA tra i Soci del Centro Studi Cultura e Società – V° edizione – 14 giugno 2022 – Primo Premio Assoluto PER LA POESIA “Un battito d’ali” e consegna del Diploma di Merito. PREMIO LETTERATURA d’ AMORE – XXX EDIZIONE – 21 -22 maggio 2023 - Centro Studi Cultura e Società – QUARTO PREMIO ex aequo per l’opera “Adagio di un amore”- per la Sezione Poesia. UN LIBRO PER L’ESTATE – I° EDIZIONE – 18 giugno 2023 - Centro Studi Cultura e Società – DIPLOMA D’AUTORE per la presentazione del libro “Note di poesia”- Antonella Padalino, ed. Carta e Penna, ISBN: 978-88-6932-264-8. (Prima edizione dicembre 2021). XXXIV PREMIO LETTERARIO NAZIONALE “CITTA’ DI PINEROLO” ORGANIZZATO DAL GRUPPO LETTERARIO ARTISTICO –Edizione 2023 – Quarto Posto NELLA SEZIONE Raccolta di POESIA CON “Lacrime di stelle”. PREMIO TRADIZIONI VIVE 2023 – X° EDIZIONE – 26-28 novembre 2023 - Centro Studi Cultura e Società – PRIMO PREMIO ASSOLUTO PER L’OPERA: “Una vita in fabbrica” – Sezione Poesia a tema su Tradizioni del Piemonte. Premio Speciale per l’espressività poetica nella Sezione Libro di Poesia con “Note di Poesia”. IL SALOTTO DEGLI AUTORI – Rivista di poesia, narrativa, letteratura, cultura generale – Carta e Penna – Anno XXI – N. 83 Primavera 2023 – ISSN: 2280-2169. Pubblicazione della poesia “Quel che resta dell’eternità”. IL SALOTTO DEGLI AUTORI – Rivista di poesia, narrativa, letteratura, cultura generale – Carta e Penna – Anno XXI – N. 84 Estate 2023 – ISSN: 2280-2169. Pubblicazione della poesia “Pelle a pelle”, e del Racconto “La finestra sul viale”. SPETTACOLO READING DI MUSICA E POESIA DAL TITOLO “La poesia di Fabrizio De Andre’”, nell’ambito del programma Salone Off , organizzata dal CENTRO STUDI CULTURA E SOCIETA’ DI TORINO, nel mese di maggio 2023: Reading dei testi e delle musiche più belle di Fabrizio De Andre’, rivisitate, suonate, cantate e recitate dalla voce di Alessandro Massa (cantante baritono), dalla poesia di Antonella Padalino, accompagnati dalla chitarra di Flavio Sanza.
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Con Carta e Penna ha pubblicato:
NOTE DI POESIA |
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Antonella Padalino scrive poesie e narrativa dal 2006 e ha partecipato a molti concorsi letterari con risultati lusinghieri. Ama la poesia poiché pensa sia come un luogo presente dentro di noi, come un massaggio/messaggio dell’anima che rimane nel tempo e con il tempo dona sprazzi di colore alla quotidianità della vita. La pubblicazione di questo libro è il premio conseguito per la classificazione al terzo posto nel concorso Prader Willi, decima edizione, nella sezione narrativa. Alcune poesie tratte dalla raccolta: CARRUGGI
La costa alterna bellezze di cespugli verdi ad antichi borghi di pescatori. L’odore salmastro delle alici appena pescate, pervade l’aria, penetrando profondamente nelle narici dei curiosi, che circondano i gozzi ancorati in porto. Il sole fa capolino fra i carruggi stretti che guardano il mare e la brezza sferza lieve fra i capelli, scompigliando, alla rinfusa, i miei pensieri, già liberi oltre l’orizzonte, in questa piccola pausa di luce e di colori che il mare prende dalla propria immensità.
IL SILENZIO DEI TUOI PASSI
Il silenzio dei tuoi passi, in queste stanze vuote, quasi mi acceca, padre. Un girotondo di ricordi si prende gioco dei miei pensieri trastullandomi nei tuoi lenti passi che hanno accarezzato come fremiti di vento, quei lunghi giorni che, insieme, trascorremmo a raccontarci la vita. È così che, grandi emozioni hanno suscitato parole smarrite in uno strano equilibrio armonico, fra le percezione del tempo passato e l’oggi ormai quasi finito… Cattura la mia attenzione, quel flacone di dopobarba lasciato a metà. Ne annuso la fragranza ma tu non sei più qua. Mi chiudo la porta alle spalle, due giri di chiave nella toppa, la sera si affacciano i ricordi e iniziano i racconti. Il tempo della vita è passato come il vento…
UN BATTITO D’ALI
Inciampo nel silenzio assordante di questa nostra stanza, padre. Quando il giorno moriva, tempestato da un’acerba primavera, se ne andavano, per sempre, i tuoi anni e i tuoi affanni. Era davvero vicino il tuo grande momento, che non ha più ascoltato né i miei, né i tuoi desideri o i tuoi tanti progetti o la tua grande voglia di continuare ad amare… Un battito d’ali, un alito di vento socchiudeva una porta sull’urna delle tue candide ceneri. Bussano ancora al mio cuore, le tue parole di affetto e di amore. Sei ovunque io sono… sei nel fruscio del vento che mi accarezza il viso… sei nelle tremule luci delle notti stellate di un limpido cielo… sei nelle strisce di luna piena che illuminano il mare al di là di aspri pensieri… sei nei filari dell’uva matura, quando il mosto non è ancora vino nei tini di legno invecchiato… sei nei miei gesti, quando con calma, sorseggio una tazza di latte e caffè o quando, con pacata malinconia, passeggio in quel parco tanto amato da te. Come pietra il mio sguardo vaga inquieto, sono aperte le ferite di questo percorso accidentato e nascosto… Come note di sinfonia sul pentagramma del cielo, brucia l’oggi negli istanti futuri… Resto sola, padre, e fragili farfalle, assetate di sole, solcano il cielo sbiadito… Mi piace pensare che il tuo spirito libero, sia volato lontano, come parte integrante dell’immenso universo. La tua anima leggera mi consola e mi accompagna, mentre il sole perde la sua forza e il giorno lascia il posto al buio della notte. |
Per i lettori di Carta e Penna ha scelto:
UNA VITA IN FABBRICA |
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Assorta nei miei pensieri, questa sera imploro una stanza nell’albergo dell’universo. Mi arrampico su una luna d’argento antico, dipinta come una macchia d’inchiostro sul pentagramma del cielo. Di vento sono diventata, portando con me le nuvole, stese come panni ad asciugare, in cerca di calore. E vado con l’anima, con i pensieri, le mani e le parole a frugare alla rinfusa fra i miei ricordi di bambina… Ti rivedo padre, giovane operaio FIAT, con lo zaino del “baracchino” a tracolla, montare in sella alla tua bici e pedalando, sparire nel silenzio di quelle strade periferiche. Le tue mani incallite, graffiate dal tempo e dal ferro, sapevano donare grandi carezze, quando, solenne, mi raccontavi della fatica delle braccia alzate ad avvitare bulloni, per ore e ore, sotto la catena di montaggio, o quando raccontavi dei bagni galvanici, che servivano per riportare al primitivo splendore i paraurti delle 500, 600 utilitarie di allora, o ancora quando, tra i colpi cadenzati delle presse tra fumi e scintille, sono passati giorni, mesi, anni, a sfidare il tempo della vita e i pericoli del mestiere. E poi… le tante lotte di speranza, per tante braccia ancora alzate, invocando giustizia per l’umanità oppressa dallo sfruttamento dei potenti. Mi sembra di vederti, padre, con la tua tuta blu, logora di olio e di fatica, fra i binari luminosi della fabbrica, dove sfrecciavano i carrelli, macchinari di un tempo ormai passato. Adesso che non hai più ansie, e né affanni, sto con le mani vuote, a spiare un silenzio di pianto. Il tempo passa inesorabile, lasciando tracce di ricordi indelebili e una grande nostalgia.
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L'URLO DELLA GUERRA |
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Sento la tristezza del ramo che si secca, raccolgo nelle mie mani le lacrime del pianeta che si spegne, sento l’urlo dell’uomo che fa la guerra. Vedo il bianco colore delle mani e del volto dei morti… vedo il rosso colore del sangue dei feriti… formare rivoli di dolore, giù per le strade infinite. Mi colpisce il pianto inconsolabile degli orfani. La guerra sporca il mondo di sangue umano e la terra diventa un crocevia di anime disperate. Ma… Fioriranno ancora le camelie lungo i viali di campagna, e lascerà il gelsomino la sua scia di profumo intenso, lungo le note di un valzer di Chopin. Che sia Pace come un’onda che travolge i cuori, come la luce di un’assemblea di stelle. Un desiderio paziente, ostinato di Pace e Libertà guida il mio cuore, lungo gli scoscesi pendii dei miei desideri.
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BORGO ANTICO |
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(Dedicata alla città di Genova)
E così suonavano i rami dei pini marittimi, le corde del vento… Melodie di suoni giungevano dalla risacca del mare che accarezzava la battigia di quella spiaggia laggiù, dimenticata dall’uomo e dal mondo… Così l’albero secolare insinuava le sue radici fra quegli scogli sfiorati dal respiro dell’aria e, baciati dal profumo salmastro di cristalline acque. In lontananza, dal vecchio porto, le navi prendevano il largo, per chissà quale luogo lontano. L’alba che, da poco aveva rubato il posto ad una luna zingara ed errante, sorrideva su quel Borgo Antico, così ricco di storia e di malinconia. L’antica lanterna troneggiava fiera sul golfo, illuminando il cammino delle lampare… reti calate e poi, la trepida attesa del pescatore che si lasciava cullare dal lieve dondolio della vecchia barca. Che scherzi fanno i sensi, quando incrociano la brezza del mare! E mentre le onde infrangevano sulle rocce il passare del tempo, pagine di vita, scivolavano via, cavalcando le onde del vento.
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IL TEMPO DELLA VITA |
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Svanito, in fondo al blu, il tempo ci rincorre. Si vive di uno sguardo, si gioisce di un ricordo o di un lieto evento. Fioca si spegne la luce di una candela. E’ troppo tardi per chi non può più tornare. Steso un drappo sulla luna, nel giardino del dolore, nulla, allora, adesso quaggiù ci appartiene. Volano le foglie gialle, nel sacro silenzio della vita. Si confonde, così, l’incenso di un canto solitario. Ritornerà la notte e avrà il profumo acre delle speranze andate a male, delle foglie accartocciate… scivola quel guizzo di vita, scivola svelto, e s’asciuga nel silenzio del tempo.
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ABBRACCI DI LUCE |
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Le tue cime si inerpicano dolcemente fra le stelle che abbracciano di luce i tuoi sentieri, mentre il cielo blu ricopre di notte il paesaggio di alberi e baite dispersi qua e là. I miei pensieri si sdraiano sulle scoscese mulattiere delle tue salite e la vista si strofina sulla roccia ghiacciata, fino a sollevarsi al di sopra delle nuvole, per guardare le grandi vallate che si aprono fra le tue cime. Profumo di boschi neri, di pini selvatici e rocce, così vicine al cielo, da sembrare angeli, che dispiegano le loro ali, fra quei lembi di ricordi, dei miei stanchi pensieri. Ed è così che, fra queste Alpi, attendo quel raggio di sole, felice contrasto di quel freddo secco e possente, che sento tra le spalle, fra i capelli, a schiaffeggiarmi il viso… per scaldarmi il cuore.
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L'ALBA DI UN NUOVO GIORNO |
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Era una fredda mattina d’inverno, aneliti di vento incontravano lo sciabordio delle onde, mentre i versi liberi dei gabbiani riecheggiavano fra le scogliere abbarbicate nell’angolo di spiaggia che costeggiava la passeggiata a mare della città. Girotondi di foglie gialle vorticavano nell’aria, mosse dall’aria gelida che si insinuava fra le rocce, quasi fosse voce umana. Il suono delle onde che si infrangevano sulla battigia con tutto il loro fragore, accompagnava i pensieri di Gemma che, aveva appena terminato il suo turno di notte. Aria fresca le sfilava accanto, donandole un senso di pace e libertà, mentre il profumo salmastro dell’aria, aveva già rapito i suoi sensi. Sentiva la necessità di riempire tutta se stessa di aria fresca e pulita, sentiva l’aria massaggiarle le narici e questo le procurava un felice senso di sollievo e di benessere generale. Affioravano così nella sua mente, ricordi di tempi passati e una grande nostalgia delle sue figlie, Vera e Selene, che ormai da qualche settimana non poteva più vedere, abbracciare e che aveva dovuto affidare ad una sua carissima amica. Aveva bisogno di questo, di rifugiarsi nel suo guscio sicuro, tranquillo, aveva bisogno di guardare oltre l’orizzonte del mare, sentirne il profumo, lasciarsi avvolgere dal fragore delle onde che si tuffavano, assordanti, sugli scogli. Il suono di una sirena, insistente, pesante, riportò Gemma alla realtà, alla notte che aveva appena trascorso, alle preghiere che aveva affidato al vento… Quello stesso vento freddo che disperdeva nella notte il suono delle mille ambulanze, che continuavano, ininterrottamente, ad arrivare lì, in quel Pronto Soccorso, ormai giunto al collasso. Gemma, per la prima volta, dopo 27 anni di servizio, aveva provato impotenza e paura… tanta paura… Un male oscuro, che toglieva il respiro e di cui nessuno sapeva nulla o poco, stava colpendo, uccidendo, mortificando nel corpo e nella mente, tante, troppe persone. L’infettività di questo morbo era alta, altissima e per questo motivo, Gemma per proteggere se stessa, ad ogni inizio turno doveva compiere quasi un “rito di vestizione”… entrare in una tuta impermeabile completa di calzari, indossare una specie di casco, coprire il volto con una maschera particolare munita di filtri antivirali, infilare doppio paio di guanti in lattice e dimenticarsi di qualsiasi suo bisogno umano come bere, mangiare o andare ai servizi per diverse ore, spesso anche per dodici ore consecutive… I dispositivi di protezione scarseggiavano e non si potevano sostituire se non a fine turno, quando arrivavano altri operatori a dare il cambio, ma spesso, per l’eccezionale afflusso di gente bisognosa di cure, era necessario fermarsi per dare una mano. L’alba, che da poco aveva rubato il posto ad una luna zingara ed errante, coccolava quel viso ormai sfatto dalla stanchezza e martoriato dai segni violacei che il casco e la mascherina avevano lasciato sugli occhi, sulla fronte e sulle guance di Gemma. E mentre le onde infrangevano sulle rocce il passare del tempo, pagine di vita scivolavano via, cavalcando le ali del vento. Pagine di vita, spezzate, distrutte dal morbo, portate via ai propri cari, senza poter ricevere l’ultimo abbraccio, l’ultimo saluto, l’ultima pietà, a causa della pericolosa infettività. Così Gemma aveva abbracciato più volte, con il suo scintillio, sguardi spauriti, persi nel luccichio artificiale dei neon di quel reparto di Terapia Intensiva. Più volte aveva sussurrato parole d’amore e accarezzato e tenuto ruvide mani inermi. Intanto, in lontananza, dal vecchio porto, le navi prendevano il largo, per chissà quale luogo lontano. L’antica lanterna troneggiava fiera sul golfo, illuminando il cammino di Gemma e delle lampare. L’alba disperdeva l’oscurità annunciando l’arrivo di un nuovo giorno. Nella sua mente, non c’era più spazio per i pensieri, ma solo un gran desiderio di rivedere e riabbracciare le sue bambine Vera e Selene, uniche melodie di gioia della sua vita. Intanto l’altoparlante in stazione, annunciava l’arrivo del treno di Gemma e mute parole disperdevano nel vento, petali di preghiere, mentre silenziose lacrime, come gocce di pioggia sui rami, piangevano luci. |
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