SI VIS AMARIdi Ferlini Vanes
Anno: 2021
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Dalla prefazione di Fulvio Castellani:
Se la realtà ha un ruolo di non poco conto per chi naviga a viso aperto nel contesto di una società sempre più onnivora, l’amore (la ricerca di un amore sincero) svolge una funzione di ancoraggio e di supporto al vivere di ognuno di noi. L’altro diventa in pratica il nostro alter ego, il nostro rifugio, il nostro cantare sommesso (o a voce piena) in direzione del sole, della luna, di un cielo ricco di stelle filanti, di trasparenti scie di luce...
Vanes Ferlini, al riguardo, dimostra di possedere in sé una voce squillante, melodiosamente orchestrata sulle note di una donna (la sua donna) dal profumo intenso, dal respiro voluttuoso, dallo sguardo che fa le capriole intrecciando “fili di seta”, “dolci silenzi”, orizzonti d’infinito...
È una poesia, quella che ci consegna Vanes Ferlini, dal calco nitidamente proteso in direzione di quel sogno che scavalca l’oggi seguendo la scia di una libellula zampillante di freschezza e in grado di srotolare attimi d’attesa e lunghi momenti di fragranza innocente e misteriosa.
“M’incanto a seguire le rondini / nelle danze azzurre, frenetiche”, confessa ad un certo punto, quasi a voler significare che il volare con la persona amata diventa una costante nel suo tragitto quotidiano, nel suo viaggio in quel mondo che lo ospita (e li ospita) nel bene e nell’incertezza dell’altrove.
È ben vero che “È una follia amare quando non si ami alla follia”, come ha sottolineato a suo tempo lo scrittore francese Jean Ythier (1884-1920). È anche altrettanto vero che “L’amore fecondo è la sola sfida con cui noi possiamo vincere la morte”, usando una frase dello storico e scrittore A. Tournier. Come a dire che Vanes Ferlini, con la sua poesia elegante ed efficace, diventa veramente un tramite ed un mezzo, singolarmente calzante e spontaneo a ben vedere, per dire “ti amo” alla sua donna, diventando così i suoi versi un concerto vissuto sul filo musicale di un sogno che assume le sembianze di una realtà corrisposta.
Ecco perciò che Vanes Ferlini può scrivere a tutto tondo che “ancora non ci stanchiamo / di mordicchiare il nostro giorno / con la gioia di fanciulli golosi” e noi, in là con gli anni, non possiamo fare a meno di stringere la mano ad un poeta verace e di ringraziarlo perché “i ricordi (i nostri, naturalmente) si interpretano come i sogni”, usando una frase dello scrittore, giornalista e polemista Leo Longanesi.
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