I GIALLI DEI LIMONIdi Minieri Silvio
Anno: 2008
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Dall'introduzione: "Il protagonista di queste brevi storie è, ad oggi, l'ultimo arrivato tra i commissari di polizia della letteratura italiana di genere "giallo" e da neofita è sicuramente un po' intimidito dalla compagnia illustre, in cui si è venuto a trovare. E' un personaggio abbastanza evanescente, appartiene al Mondo 3 di Popper, ha la stessa consistenza dei disegni animati o delle figurine dei fumetti, forse non esiste, come dice di essere sicuro Eco di tali personaggi (A passo di gambero, p.264), anche se Gadamer afferma la "entità" dei prodotti dello spirito umano. E' verosimilmente uno dei tanti simulacri o idola, che scivolato via dall'esistenza di una sua particolare realtà, si aggirerà per sempre negli infiniti spazi, a dirla con il linguaggio di Epicuro e di Lucrezio, per andare a finire chissà dove. Eppure oggi molti di codesti simulacri vengono captati con frequenza quotidiana dalle potenti antenne televisive e noi li vediamo muoversi sul piccolo schermo di casa: chissà se sono veri (reality) o falsi (fiction)! Dicevo della timidezza del mio commissario: è un giovane, direi un giovanissimo, di carattere riservato, più sognatore che policeman, quasi un poeta con i suoi "gialli dei limoni" di montaliana memoria. Se consideriamo la sua attività, ci rendiamo conto che esordisce con un arresto "spettacolare" abbastanza discutibile, per poi ripiegarsi nell'interiorità di un suo infelice amore. Ma la vita procede e la smorzata luce di nostalgia, la pallida luce lunare, che effonde un chiarore crepuscolare sugli incerti contorni di queste sue vicende un po' illusorie, diventerà presto più vivida, per splendere infine nell'incanto luminoso di un miraggio, al cui fascino il giovane commissario di polizia sembrerà non riuscire più a sottrarsi: Il fascino della luce verde. |