COME L'ESTASI DI UN BACIOdi Burgio Guido
Anno: 2021
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Dalla prefazione di Fulvio Castellani: Con un concerto di perché, di forse, di litanie d’amore, di calde estati, di sogni, di piccole-grandi certezze, di storie rivisitate e di canti, di notti dolci, di note... si muove, e si fortifica, il respiro alato della poesia di Guido Burgio. Come a dire che il suo pentagramma, intimo e vibrante, si muove lungo un percorso di ricchezza intima e di slanci mnemonici che navigano alla luce di una realtà rasserenante, a tratti magica, ricca di soffi di vento amicale, di pizzichi di luna, di margherite, di labbra aperte in direzione della luce...
Versi e contesti lirici decisamente gratificanti che evidenziano un percorso scritturale quanto mai legato all’amore, al vivere, all’osservare, al saper cogliere da ogni piccola o grande sfumatura emotiva i perché reali dell’amicizia, dell’amore, dei segreti del tempo che si modellano alla luce del sole e nella penombra della sera.
Troviamo rimpianti ed attese, sorrisi e piccoli-grandi segreti di un poeta che foggia i suoi versi intorno anche ai capricci del nulla, ai raggi sinuosi della luce, ai grilli, alla voce dei fiori “incontrati per via”, al richiamo dei “giorni belli / dei miei ricchi sogni poverelli”...
Il tempo corre veloce, d’accordo, ma l’importante è saperlo vivere e capire, guardare la realtà nella certezza che anche se la mano sinistra non avrà coscienza di quanto la mano destra starà mettendo in cantiere, il suo Io non potrà mai fare a meno di leggersi dentro e di aprirsi (sarebbe meglio dire spalancarsi) in direzione di quell’amore che un bacio,e non solo, è in grado di suggerire spalancando la porta al dopo, ad un dialogo strettissimo dopo aver chiesto l’ausilio di una magica margherita...
Parla, dunque, l’amore Guido Burgio, di un amore a trecentosessanta gradi. E lo fa ogni giorno, ci sembra, affidandosi ad un girotondo di luci soffuse e chiedendo sorsi di speranza ripercorrendo i momenti di una notte (e non solo) di maggio stupendamente dolce al pari di una lunga serenata che rivive con sfaccettature di soffice malinconia.
Non c’è altro da dire, ci sembra, se non che Guido Burgio ci stupisce per la sua freschezza espressiva, per quel suo sfiorare sempre il cuore del vissuto, per quel suo collaterale riuscire a cogliere, con armonia e felicità, ogni sorriso che il tempo (il suo tempo) gli ha consegnato in chiave di sapienza naturale e di saggezza.
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