SCACCO AL RE - Testo teatrale -di Della Porta Fortuna
Anno: 2006
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Dalla postfazione dell'autrice: "Il Tempo. Il Tempo ci possiede e ci conduce. È il Tempo della Storia, il protagonista di Scacco al re. Immersi nel fluire che intraprende a scalare giorni dal primo vagito, non resta alla mente, ieri come oggi, che un'amara riflessione sulla sorte dell'uomo, sempre uguale a se stesso, sul suo modificarsi apparente, sulla sua evoluzione illusoria, laddove il progresso può essere designato come una sovrastruttura che non influenza l'assetto primario del sentimento, della ragione e dell'emotività. Di qui l'incastro -quasi una compresenza- che ho tentato tra passato e presente, con due situazioni sceniche contigue, nel quale delusioni, malattie, tradimenti sono ancora i medesimi, tanto che Margherita, la prima attrice, può confondere la sua identità e il suo tormento con quella della regina Berenice. Nessun sollievo. Prima o poi la vita si accanirà per l'ultima volta. Se non ha rubato prematuramente, prenderà la salute a poco a poco e concederà di leggere nei segni del disfacimento la propria morte. Se si è fortunati, insomma, si tocca l'ora della meditazione. Solo il re, trovandosi esattamente in questo punto cruciale, ha dunque consapevolezza dell'inconsistenza del percorso e dell'inutilità della pompa e dell'ipocrisia dei rapporti umani. Ha già sistemato o messo a tacere l'antica lotta e attende oramai arreso. Per sottolineare il valore emblematico di ciascun personaggio, ho preferito indicarli con nomi desunti dal vasto apparato astrale. L'opera, presentata al concorso Diego Fabbri, è inserita nell'archivio virtuale della fondazione, per opportunità di studio o di rappresentazione. |