PIEMONTE IN FLASH - Terzo volumedi Bava Guido
Anno: 2007
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Terza parte di un interessante viaggio, fatto di piccoli flash, per le strade del Piemonte.
Il primo capitolo è dedicato a: "Una corte dei miracoli a Torino"
Dall'opera di Alberto Fenoglio "I Misteri di Torino", edito da Piemonte in Bancarella ho tratto un interessante inserto: la rappresentazione grafica di quella che fu la "corte dei miracoli" di Torino. Prima di tutto occorre stabilire cosa si intendeva indicare con questo termine usato, peraltro anche a Parigi e in altre importanti città europee intorno al '700, si trattava di un quartiere malfamato che ospitava ogni espressione malavitosa e che era talmente pericoloso che neppure la polizia osava entrarvi.
Il perchè dell'attribuzione "dei miracoli" va ricercato nel fatto che, dopo una giornata di "lavoro" in varie forme di accattonaggio , rientrandovi la sera gli storpi camminavano speditamente, i monchi stringevano mani e dividevano i guadagni e così i ciechi e i muti che riacquistavano la parola mentre ricrescevano gli arti amputati. Quantunque oggi sia arduo ritrovare anche soltanto in parte la poesia di quel passato, ho provato a ripercorrere le strade odierne di quel quartiere con le vie rinominate, nei nomi conservati, negli edifici religiosi rimasti e nei particolari costruttivi di qualche edificio che, però, si trovano al di fuori. I limiti esterni erano la Via Dora Grossa, oggi Via Garibaldi, la Via d'Italia che è diventata Via Milano, la Contrada del Trincotto Grondona che è l'attuale Via XX Settembre e Via della Basilica che è rimasta tale anche se non arriva più a Piazza San Giovanni come allora. In pratica, in quel quadrilatero, si trovava un intrico di stradette e vicoletti al centro dei quali scorrevano acque putride e sui quali affacciavano edifici fatiscenti addossati gi uni agli altri e divisi da cortiletti pieni di ciarpame ed immondizie... |