Dalla prefazione di Fulvio Castellani: Accelerare il passo e guardare oltre, superare la quotidianità e approdare in un'atmosfera diversa: questo sembra essere il compito che si è assunta Teresa Regna adunando, con cura e meticolosità, i racconti che compongono questo piacevolissimo libro che vive di mistero, di situazioni che si concretizzano nello spazio, al di là del pianeta Terra.
In stile fantasy i racconti si presentano con una cifra espressiva suadente, incisiva, fascinosa al punto giusto, ossia in una veste di assoluta eleganza strutturale e di armoniosa compiutezza. Ogni impatto con una realtà dagli aspetti molteplici rivela presenze che denotano comunque umanità, bellezza interiore e singolari spartiti in un certo qual modo poetici.
Si tratta di sei racconti, alcuni d poche pagine (Gli oscuri, Uomo, Vicini di casa, Cuore di Pietra) e di altri più corposi (Tempus fugit e Così vicino, così lontano).
Teresa Regna dà profondità, con sfaccettature diverse, sia agli uni che agli altri, usando sempre un grafia che scava nel profondo e che rende i personaggi con fisionomie e caratteristiche ben marcate.
Troviamo così, in Così vicino, così lontano, i personaggi di Kendric e di Marryl che si rifugiano ad amoreggiare, dopo una giornata consumata con i pazienti, in un appartamento lussuoso, affidandosi anche a una cucina automatica, per la cena, che offre dei menù semplici ma gustosi e dieteticamente equilibrati, come si conviene a quanti, come loro, si dedicano alla medicina. La tresca viene scoperta, i due vengono licenziati e trovano infine una sistemazione in una colonia spaziale dopo aver risposto a un annuncio apparso sul canale di Worldnet.
Un'altra storia d'amore viene consumata in Tempus fugit, tra un alieno e una terrestre: un incontro che si verificò in un settore non segnalato da alcuna mappa galattica e che perciò rimase sempre misconosciuto. Lei aveva un nome bellissimo, Lucille, come l'astronave in cui navigava; lui, l'alieno, Xant. La donna viveva di presente e di passato; l'alieno ricordava soltanto il futuro. Una storia davvero da incorniciare per l'insieme descrittivo e per il gioco armonioso dei dialoghi.
Lo stesso si può dire per gli altri brevi racconti, in quanto Teresa Regna è riuscita a costruire un piccolo-grande mosaico di incroci mentali e di paesaggi intimi da cui scaturiscono proiezioni di luce e una fantasia fatta di realtà e di irrealtà: comunque di momenti dai contenuti alti, avvalorati da descrizioni anche psicologhiche e da legami stupefacenti a ogni livello.