Dalla prefazione di Fulvio Castellani:
C'è un continuo proliferare di immagini, calde e suadenti, a marchiare i momenti poetici di Bruno Nadalin. E ciò sta a significare la sua freschezza espressiva, la sua capacità di dialogare prima di tutto col proprio Io rincorrendo ricordi, spazi ampi di luce, realtà dalle tonalità diverse e pregnanti di umanità, di gioia nel dire e nel suggerire, di vivacità e di saggezza... Si tratta di pensieri che vivono e che trovano forza nel silenzio introspettivo, a tu per tu con i riflessi cangianti dell'ambiente in cui si trova, scavando e riscavando, anche con un pizzico di sana ironia, tra gli appunti che tinteggiano l'avanzare degli anni e la ricerca di rigeneranti sonorità esistenziali anche se molte e diverse sono le "note dolenti suonate dal vento / tra rami di platani capitozzati."
Bruno Nadalin non dà tregua al suo variare temi e riflessioni, ma riesce sempre a catapultare nei versi quei tragitti intimi che ne contraddistinguono ormai il suo percorso scritturale che si avvale anche a tratti di reminiscenze popolari, di accenni a differenze di età, alla brevità o alla lunghezza della vita e di un sogno mai archiviato: vivere in armonia con se stesso e con chi gli sta accanto. "Se sai tacere non serve che si pronuncino / altre parole", scrive ad un certo punto. E il perché è fin troppo evidente, in quanto le parole vanno misurate, cercate, curate, abbellite... così come lui va facendo seguendo un itinerario di luce dalle note mai stonate e che si affinano usando la chiave di quel silenzio meditativo in cui incontra piccole-grandi verità non smettendo di amare e di recitare frasi che sanno ascoltare "il sussurro di tutte le cose."
Sono sguardi e immagini sincere, dunque, a rendere piacevoli le poesie di Bruno Nadalin anche se talvolta una vena di malinconia fa capolino e lo fa dire: "Scrivo, sì, ma ci sono sensi nascosti / nel senso delle cose che scrivo?"
Forse sì e forse no; di certo dai suoi "pensieri e silenzi" si ha l'opportunità di scoprire anche in noi quelle lontane carezze della mamma e lo spalancarsi di un sogno che, nonostante tutto, cerchiamo in ogni circostanza di trasformare in realtà e di avere sempre a portata di mano prima di doverci fermare all'ultimo crocevia.