DELIRIO D'AMOREdi Di Giovanni Antonio
Anno: 2009
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Dalla prefazione di Alessandra Pesaturo:
Un lungo viaggio nel mistero dell'amore, che si rinnova ogni battito di ciglia, ogni silenzio. Molti hanno cantato l'amore, alcuni con scarsissimi risultati, altri portando alla luce i mille significati che sono racchiusi in tre vocali e due consonanti. La parola amore ha tessuto in un impalpabile abbraccio unificante, un sottile filo, attraverso il quale gli uomini come in un sortilegio azzerano ogni differenza: religione, status sociale, cultura, tradizioni. Una livella magica, che rende l'essere umano fragile di fronte a un sentimento che ci spoglia da implicazioni socioculturali e ci rende paradossalmente nudi. Nella letteratura l'essenza dell'amore viene colta dalla poesia. Nei secoli filosofi, scrittori e innamorati si sono cimentati nell'impresa ardua di descrivere un sentimento che muta di volta in volta in un'altalena di stati d'animo tra passione, distacco, inganno e gelosia. Ne restano testimonianze liriche sublimi nei versi classici di Ovidio, Orazio, Saffo, nei versi dei poeti del novecento Prevert , Neruda, Lorca, fino ai sonetti contemporanei di Bertolucci, Luzzi , Caproni, tracce di poesia si colgono nelle canzoni, nelle serenate, nei canti. A volte senza scomodare i sonetti aulici scritti dall'elitè letteraria, poesie che toccano prepotentemente l'anima, si trovano nei versi liberi di chi è stato colpito e segnato in maniera indelebile dallo strale di Cupido. Il lettore che si avventura in queste quattordici poesie si trova a scoprire e riscoprire il significato della sofferenza. Troppo spesso chi ama si accorge di quanto sia profondo il proprio sentimento solo quando perde l'oggetto del suo amore e si trova a rincorrere la perduta felicità, commettendo sciocchezze imperniate di lacrime e rabbia. In un continuo crescendo che passa dalla scoperta, alla consapevolezza, fino al delirio del dialogo con l'entità Amore, l'autore s'incammina per una strada insidiosa quella del cuore, dove si naviga a vista, e senza protezioni, si mette in gioco, consapevole che vivere liberamente e pienamente un sentimento significa immensa gioia e dolore lacerante. E' un amore molto fisico, molto maschile dove la sublimazione dei sentimenti passa attraverso il possesso del corpo, anche solo un abbraccio o uno sfioramento delle labbra, o l'inconfondibile profumo della pelle. Innamorarsi dopo un'innumerevole gioco d'incontri distratti , quando ormai si pensa di essere immuni all'amore, invincibili. E' l'incontro della vita quello che fa cadere le certezze, fa capitolare, rende schiavi e porta ad una lucida follia, dove in trasparenza appare tetro lo spettro della morte. In questo delirio che cresce e decresce in un'incessante desiderio di lei, si materializza l'amore, non ha sesso è un'essenza muta, alla quale ognuno vorrebbe porre innumerevoli domande. E come il Cristo muto, del romanzo dei Fratelli Karamazov di Fiodor Dostoevskij, apostrofato lungamente, sul problema del valore della libertà per l'uomo, non dà risposta, ma bacia l'inquisitore sulle gelide labbra e si allontana… così fa l'entità amore che non risponde, lasciando l'uomo solo con i suoi dubbi e le sue insicurezze. Solo il desiderio di vivere pienamente, farà si che l'essere umano non rinunci mai all'amore…
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