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Ogni giorno trapiantare le tende

di Lucca Giuseppe

Anno: 2022
ISBN: 978-88-6932-265-5
Prezzo: 8.50 €

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Dalla prefazione di Fulvio Castellani:

L’amore, è risaputo, riesce sempre a cogliere molte frazioni di infinito, un continuum di rintocchi del sole e di rugiadosi fraseggi di emozioni, sensazioni, arrampicate che vanno oltre il crepitìo monotono della quotidianità. È una festa, l’amore; è dolore, più o meno sopportabile, il distacco, la consapevolezza che il cerchio si è chiuso o si sta schiudendo.

La poesia, in entrambe i casi, raggiunge momenti di alto lirismo, dilatando o aggiungendo spazi ampi, concerti malinconici, balenìi intimi che hanno il sapore agrodolce di un mattino o di una serata inattesa.

Su tali giochi di luce e di penombre si muove, alla grande, la voce poetica di Giuseppe Lucca che, in questa circostanza, riesce a fare il pieno di fioriture liriche senza mai scadere nel trito e nel ritrito.

Parole forti e alate, dunque, tracciano immagini e ricordi, sorrisi e malinconici risvegli su una tavolozza scritturale dal calco ben preciso: intenso e palpabile, giocoso e amarognolo, alato e riflessivo.

Basterebbero questi versi a mettere in evidenza la pienezza delle immagini che riesce a trasmetterci Giuseppe Lucca: “Di te / unica memoria in avvenire / l’impronta polverosa / d’un quadro per anni appeso a una parete / scolorita / a mutarsi in muro eterno tra noi due”. C’è, in questi pochi versi il cuore vibratile del poeta, l’amaritudine e, in modo assai velato, anche la speranza che qualcosa si muti perché “il naufragar / proprio non mi è dolce in questo mare”...

C’è un concatenarsi di sensazioni che supera la realtà individuale diventando un insieme di figure poetiche che non si estingue nelle ragioni di un respiro opaco o di un agitarsi affollato di memorie.

La forza e la bellezza del suo dire e del raccontarsi, più o meno alla luce di un sogno o di una assenza, diventa via via un dialogo tra passato e presente: e tutto nel segno di un veleggiare costante in direzione del poi anche se “da sveglio / fa paura il buio / e i fantasmi non dormono mai”...

Non possiamo che applaudire quanto ci ha fatto leggere e gustare Giuseppe Lucca, in quanto dimostra alla grande di avere fatto suo il fascino della parola e la geometria essenziale dei versi, la verticalità del pensiero, l’andamento vivido che ruota attorno al suo Io anche se non può evitare di ammettere che “da anni / la luna non parla coi miei sogni / e mi scalda a malapena il sole”...