Dal racconto
LA FUGA DELLA REGINA NERA
La Regina nera era veramente seccata. Acquistata da un signore in un negozio di bigiotteria, era stata sistemata, insieme agli altri pezzi sulla scacchiera del tavolo del salotto e lì se ne stava al buio, finché quel tale signore non iniziava una nuova partita a scacchi. Ma la conclusione era sempre la stessa. La Regina nera veniva puntualmente mangiata e quel tonto del suo Re veniva accerchiato in un angolino a piagnucolare e a far da matto.
Quello che più non sopportava, la Regina in questione, era il risolino maligno della sua dirimpettaia, la Regina bianca, che brindava alla vittoria con il suo consorte e le sue truppe, almeno quelle poche rimaste.
Già, perché ogni partita somigliava ad una vera e propria battaglia con i Pedoni come fanti mandati allo sbaraglio, con la Torre arroccata e il Re pericolante e lei, la Regina, a girovagare qua e là per la scacchiera per colpa di quel tal signore alquanto sprovveduto e incompetente nel gioco degli scacchi. Ma perdinci! Era pur sempre una Regina, o no? Per questo motivo la Regina nera era veramente seccata.
Così, una notte, dopo una settimana lasciata a prendere polvere nel salotto, prese una ferma decisione. Infatti era salita sul Cavallo, aveva comandato all'Alfiere di precederla e con al seguito un paio di Pedoni lancia in resta, era scesa dal tavolo intarsiato per andare alla ventura...
Per leggere il proseguimento di questa storia e le altre belle avventure, adatte ai bimbi, ma non solo... invia una mail all'autore: Paolo Pergolari