Lo specchio di Van Goghdi Affinito Isabella Michela
Anno: 2023
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Poesie ispirate alla vita e ai quadri di Vincent Van Gogh, con l’interpretazione astrologica del suo tema natale
Dalla presentazione dell'Autrice: Nell’esaminare il tema natale dello straordinario infelice pittore olandese, Vincent Van Gogh, bisogna tener presente che nacque con un decisivo ‘peso’ esistenziale poiché un anno prima di lui era morto il fratellino che doveva essere il primogenito, mentre fu lui ad esserlo col pungente senso di colpa-perdita interiore. Vincent fu del Segno zodiacale di Fuoco dell’Ariete con l’Ascendente nel Segno d’Acqua del Cancro, connubio non armonico poiché Fuoco e Acqua sono elementi opposti. «[…] La mutevolezza degli stati d’animo e l’impulsività si uniscono qui alla violenza e alla volontà di dominio; questi individui tendono a diventare tiranni tanto nell’ambito professionale quanto in quello familiare. » (Dal volume Astrologia –Trattato completo teorico-pratico di N. Sementovsky-Kurilo, Ulrico Hoepli Editore S.p.A. di Milano, Anno 1986, pag.258). La maggior parte dei suoi pianeti li ritroviamo situati nella parte superiore della linea d’orizzonte come a dire che lui era portato verso gli altri, a voler stare in compagnia prediligendo i confronti coi suoi colleghi e lo ha testimoniato quando nell’affittare la Casa Gialla (la maison jaune sempre con l’aiuto finanziario del fratello Theo) ad Arles nel maggio 1888, ne voleva fare un importante centro di convegni per artisti come lui e, nel frattempo, ospitò il pittore simbolista Paul Gauguin ma fino al mese di dicembre dello stesso anno, per un litigio finito in malo modo. Il Segno dell’Ariete è impetuoso, istintivo, carico d’energia a volte incontrollabile che, purtroppo, nella persona di Vincent sofferente d’epilessia e, da come fu diagnosticata la sua malattia secondo la psicoanalisi anche di schizofrenia, allora tutte le caratteristiche positive arietine furono in qualche modo surclassate. Da notare subito che nella Casa Dodicesima, quella delle prove che segnano irrimediabilmente la vita, in Gemelli, Van Gogh aveva ben tre pianeti autorevoli: Marte, Giove e Nettuno a cattiva conferma che sarebbe andato incontro ad inimicizie, calunnie, scandali, alla libertà limitata, ai ricoveri ospedalieri, a problemi nervosi, nonostante la presenza benefica di Giove in questa sede che in qualche maniera lo ha ‘aiutato’ a rialzarsi ogni volta dopo le ‘cadute’. Infatti, in seguito agli episodi di crisi violente ritrovava la forza di rimettersi a dipingere grazie al sostegno morale ed economico del fratello Theo. Saturno, il pianeta della severità e della solitudine, insieme ad Urano stavano in Casa Quinta, il settore degli svaghi e degli innamoramenti facili, del protagonismo in mezzo agli altri nel divertimento cosa che non fu così per Vincent. Parlando di Saturno « Il pianeta in questa sede tende ad assumere soprattutto il suo significato di rinuncia e privazione perché applica la sua forza raggelante all’esplosione di calore energetico implicita nella casa. Tendenzialmente rappresenta atteggiamento diffidente o negativo nei confronti della prole e del sesso, o addirittura un rifiuto dei medesimi a volte sublimato nell’ascetismo. In altri casi, a seconda dei valori presenti nel tema, la rinuncia e la privazione non sono volontarie e caratteriali, ma determinate dalle circostanze. » (Dal volume Lezioni di Astrologia – La natura delle Case di L. Morpurgo, I Manuali Longanesi & C. di Milano, Anno 1983, pag.120). Altri tre pianeti, Luna Venere e Plutone, stavano nella sua Casa Undicesima, campo da cui si può rilevare il tipo di conoscenze utili alla protezione e al sostegno morale e quant’altro dell’individuo, e i progetti che egli potrà realizzare ma anche i lutti. La Casa Undicesima di Van Gogh corrispondeva al Segno del Toro prolungato un po’ nel Gemelli, per cui la Luna e Venere stavano nel Segno del Toro e Plutone in Gemelli. Si trattava di una Luna ‘vulnerabile’ conferente al soggetto squilibri emotivi e la stessa infanzia di Vincent fu contrassegnata dalla mancanza di consimili con cui giocare e di essere nato già col trauma del fratellino nato morto prima di lui. Anche Venere, il pianeta dell’amore, sfortunatamente nella Casa undicesima gli impresse la mancanza di garbatezza necessaria per conquistare l’altro sesso e lui non possedeva quelle doti appropriate per amare e farsi amare. Ricordiamo che nell’estate del 1881, lui aveva ventotto anni, ebbe l’occasione di rivedere sua cugina Kate, vedova di qualche anno più grande di lui e con una bambina, ma quando le manifestò il suo amore per lei la risposta della donna fu talmente perentoria nel rifiutarlo da ferire profondamente e per sempre il pittore. Plutone in Casa Undicesima « Nella sua simbologia di protagonismo e di istrionismo gli viene qui a mancare la fiducia incrollabile nel proprio Io che la casa quinta gestisce disinvoltamente in un libero dispendio di energie. Privato del personaggio più importante, sé stesso, Plutone tentenna nella ricerca di una forma adeguata in cui investire il suo bisogno di esibizionismo, e spesso ispira al soggetto una certa bizzosità scontenta che lo spinge a sognare le luci della ribalta (non parlo di quelle autentiche, ma anche sociali o familiari) e al tempo stesso a sfuggirle, quasi temesse di non ricevere adeguati riconoscimenti. » (Dal volume Lezioni di Astrologia – La natura delle Case di L. Morpurgo, I Manuali Longanesi & C. di Milano, Anno 1983, pag.257). Il pianeta Mercurio, degli spostamenti e delle comunicazioni, nel Segno dei Pesci e in Casa Nona, settore dei rapporti con stranieri e dei viaggi, gli ha permesso agevolmente di andare dall’Olanda fino al Sud della Francia, nella Provenza, ma anche in Belgio, in Inghilterra, a Parigi. Infine, il Sole in Casa decima nel Segno dell’Ariete è stato l’unico che lo ha ‘benedetto’ alla gloria immortale, perché è il pianeta principale per eccellenza occupante il campo della personale realizzazione, ambizione e fortuna. Se non ci fossero state le combinazioni negative sunnominate, la posizione di questo Sole avrebbe concesso a Vincent la possibilità certa di vivere un’esistenza appagante. « È una posizione tendenzialmente positiva poiché il Sole trova qui un suo alleato naturale (Marte) associato al suo nemico naturale (Saturno) e la combinazione di questi elementi, con una mescolanza di stimoli e di freni, produce appunto di solito una equilibrata autonomia dell’Io. Il Sole come vitalità ha qui un ottimo terreno per esprimersi in modo razionale, ma al tempo stesso intenso e soddisfacente. » (Dal volume Lezioni di Astrologia – La natura delle Case di L. Morpurgo, I Manuali Longanesi & C. di Milano, Anno 1983, pag. 219). |