RELATIVITÀ ASSOLUTAdi Bonacci Enzo
Anno: 2006
|
PREFAZIONE AL LIBRO A CURA DEL PROFESSOR MARIO DE PAZ
Leggendo il lavoro di Enzo Bonacci di revisione sulla Relatività, mi sono tornate in mente le parole scritte da Olinto De Pretto, un industriale di Vicenza che nel 1903, due anni prima di Einstein, pubblicò un articolo nel quale ipotizzava, che la materia di un corpo contenesse un’energia E=mc2: «A quale risultato spaventoso ci ha mai condotto il nostro ragionamento? Nessuno vorrà facilmente ammettere che immagazzinata ed allo stato latente, in un chilogrammo di materia qualunque, completamente nascosta a tutte le nostre investigazioni, si celi una tale somma di energia, equivalente alla quantità che si può svolgere da milioni e milioni di chilogrammi di carbone; l'idea sarà senz'altro giudicata da pazzi». E il giudizio degli esperti d’allora non si discostò troppo da questa previsione, tanto che la teoria della relatività venne ufficialmente accettata senza essere giudicata roba da pazzi soltanto dopo il 1921, poco tempo dopo la tragica scomparsa del De Pretto. E del suo contributo nessuno si accorse fino a pochi anni fa quando lo storico della fisica Bartocci scrisse un libro sulla vicenda.
Non vorrei che le straordinarie innovazioni presentate per primo da Enzo Bonacci fossero scartate a priori dal mondo accademico semplicemente perché stravolgerebbero molti paradigmi consolidati durante il secolo scorso o, ancor peggio, perché provenienti da un autore non inquadrato nella ricerca universitaria e che venisse liquidato per le sue “strane” ipotesi.
Ho accettato di presentare il lavoro di Enzo Bonacci pur non essendo un esperto di relatività e non potendo esprimere un giudizio qualificato sulla validità o meno della teoria presentata. Per certo, conoscendo Bonacci attraverso una ormai lunga collaborazione a distanza su un altro problema scientifico, posso testimoniare la serietà dell’Autore e la sua notevole abilità nell’esprimere i concetti a livello formale, per cui mi sento di accordargli fiducia e di augurare alla sua teoria il successo che egli merita.
Per quanto ho potuto intuire leggendo il suo lavoro, si tratta di un modello unitario del mondo che assegna al campo elettromagnetico e alle sue possibili modificazioni spazio-temporali la funzione di esprimere tutte le proprietà osservate nella fisica. L’ipotesi di base è che la forza elettromagnetica e la distribuzione d’energia siano sufficienti, da sole, a descrivere tutte le interazioni osservate in natura e che la molteplicità delle sorgenti di campo, il cui numero è andato crescendo nel tempo con l’inserimento delle cariche di colore, possa essere generata dalla cornice spazio-temporale in cui le interazioni agiscono. L’osservatore percepirebbe, cioè, la multiformità delle interazioni al di là della loro sostanziale unità, esattamente come accade per l’immagine riflessa sui frammenti di uno specchio rotto. Alla conseguente necessità di un incremento dimensionale nel continuum spazio-temporale, Enzo Bonacci ha già risposto con l’opera Estensione della Relatività Generaleale, ove viene dimostrata la tridimensionalità del tempo ed offerta una nuova supersimmetria spazio-temporale. Nel saggio Estensione della Relatività Ristrettaa l’Autore ha esaminato i problemi del neutrino e della freccia del tempo in modo apparentemente non correlato con il presente lavoro. In questa Relatività Assoluta il modello elicoidale viene descritto ed illustrato in modo esemplare come pure le relazioni con i problemi fino ad oggi irrisolti e il loro possibile superamento utilizzando il modello stesso. In particolare, il ripiegamento del campo elettrico e del campo magnetico a chiudere strutture esprimenti le diverse forme della materia e dell’energia, richiama alla mente le stringhe e le superstringhe, così importanti nell’attuale ricerca teorica sulla struttura nucleare. Il modello sembra contenere una notevole semplificazione del problema delle simmetrie e delle supersimmetrie che formano oggetto di questa ricerca.
Inoltre, mi pare che esistano le premesse per il superamento del paradosso CREAZIONE MASSA Vs. PRINCIPIO MINIMA ENERGIA, mai spiegato sin dal 1905 ed ora invece accettabile, grazie alla stabilità energetica dell’anello a lunghezze d’onda pari. In fondo, Einstein non ha mai spiegato come mai la massa, pur essendo energia concentrata, fosse una struttura stabile, visto che l’energia radiante sembra favorita in base al principio della minima energia (cioè, la massa non dovrebbe proprio crearsi!). È la prima volta che viene formulata una spiegazione efficace del perché ciò accada. Sia il modello che le sue connessioni con i problemi affrontati negli altri lavori di Bonacci richiedono certamente ricerche ulteriori tese al chiarimento e all’unificazione dei diversi approcci, come detto, apparentemente non correlati, ma anche le possibili applicazioni del modello.
Credo che tra gli indotti più interessanti possa essere formulata una rappresentazione elettromagnetica delle forze gravitazionali, finora confinate ad un mondo misterioso a sé, estraneo alle altre forze sia per entità che per natura e che sono state trattate solo marginalmente negli altri modelli relativistici.
L’approccio di Bonacci merita senz’altro attenzione da parte del mondo scientifico e mi sento di raccomandarne la lettura e lo studio da parte degli esperti affinché ne traggano spunto per future ricerche di grande impatto.
***
PRESENTATION OF THE BOOK BY PROFESSOR MARIO DE PAZ
While reading the work of Enzo Bonacci on his revision of Relativity, I recalled the words written by Olinto De Pretto, an industrial manager from Vicenza who published on 1903, two years before Einstein, a paper where he raised the hypothesis that the matter of a body contained the energy E=mc2: «At which scaring result have we been led by our reasoning? Nobody will easily admit that in a kilogram of any matter is contained in a latent state, completely hidden to our investigations, such an amount of energy, equivalent to the amount developed by burning millions and millions of coal’s tons: such an idea will certainly be considered as crazy». And the experts of those times did not differ much from this prediction, considering that only after 1921, a few months after De Pretto’s tragic death, the theory of Relativity was officially accepted without being considered as crazy. And nobody was aware of De Pretto’s contribution until a few years ago when the expert in history of physics Bartocci wrote a book on this story.
I would not like that the extraordinary innovations first presented by Enzo Bonacci were a priori discarded by the academic world simply because are at odds with many paradigms considered as well established during the last century or, even worse, because advanced by an author not coming from the university research and for this reason he were not taken in consideration for his “exotic” hypotheses.
I accepted to present the work of Enzo Bonacci, even not being an expert in Relativity and not being able to express a completely qualified evaluation of the validity of the presented theory. Certainly, knowing Bonacci through a long cooperation with him on another scientific problem, I can testify his noticeable ability in expressing formally the concepts, so that I can support him and formulate my best wishes to him to have the success he deserves.
As far as intuition tells me reading his work, it introduces a unitary model of world assigning to the electromagnetic field and all its possible space-time modifications the role of expressing all the observed physical properties. The basic hypothesis is that the electromagnetic force and the energy distribution alone are sufficient to describe all the interactions observed in nature and that the numerous field sources, whose number has continually grown with time after the introduction of colour charges, might be generated by the space-time framework in which interactions act. The observer would then perceive apparently different types of interactions in spite of their substantial unitary character, exactly like it happens to a reflected image on the fragments of a broken mirror. To the consequent need for a dimensional increase of the space-time continuum, Enzo Bonacci has already given an answer by the work General Relativity Extension, where the three-dimensionality of time is demonstrated and a new space-time super-symmetry is offered. In the work Special Relativity Extension the Author examined the problems of neutrino and of time reversal in a way apparently not related to the present work. In this Absolute Relativity the helical model is described and illustrated in an exemplary way as well as the relations with today unsolved problems and their possible solution using this pattern. In particular, the electric and magnetic field folding to create closed structures expressing the different forms of matter and energy, recalls to mind strings and super-strings, so important in present theoretical research on nuclear structure. The model apparently contains elements to noticeably simplify the problem of symmetries and super-symmetries which are object of this research.
Moreover, it looks to me that the premises exist for overcoming the paradox MASS CREATION Vs MINIMUM ENERGY PRINCIPLE, never explained since 1905 and now at contrary acceptable, thanks to the energetic stability of the even wavelengths’ ring. In facts, Einstein never explained how the mass, even being concentrated energy, is a stable structure, given that radiant energy seems to be favoured on the basis of the minimum energy principle (i.e. the mass should not be created!). It is the first time that an efficient explanation of such an occurring is given.
Either the model or its connections with the problems discussed in previous works of Bonacci certainly require other research aiming to clarification and unification of various approaches, as previously seen, apparently not correlated, but also to the possible applications of the model.
I think that among the most interesting consequences it might be formulated an electromagnetic representation of gravitational forces, until now confined to a mysteriously separated world, at odds with other forces either for entity or for its nature and which have until now treated only marginally in the other relativistic models.
Bonacci’s approach certainly deserves attention from the scientific world and I invite experts to read and study it to receive suggestions for very important future research.
|