Dalla presentazione dell'autore: "La VITA, come l'intero Universo che sta gemendo le doglie del parto (per dirla con San Paolo), è in continua trasformazione. Come cambia il mondo lo si può osservare ad esempio dagli attuali sconvolgimenti climatici, che hanno fatto scomparire le classiche "quattro stagioni" studiate quando eravamo bambini alle Elementari. Sembra che il cambiamento negli ultimi secoli abbia preso una velocità progressivamente accelerata e tecnologicamente disumanizzante, per cui chissà dove andremo a finire. In questo racconto il motivo ispiratore è Luciano Piotto, fratello di mio nonno Alessandro, che è morto nella Prima Guerra Mondiale. È anche uno spaccato di storia della famiglia "Piotto" in un periodo storico successivo alla dinastica di impronta medioevale, quando il primogenito ereditava i beni di famiglia, mentre gli altri figli "cadetti" si facevano cavalieri o preti e le donne non contavano. In questo contesto ho individuato nel mio bisnonno Giuseppe Piotto l'ultimo titolare di questa residuale pseudoinvestitura medioevale in quanto "PARON" di una campagna, quella appunto della famiglia Piotto, e capofamiglia del "gavasso" (famiglia unita, per dirla con Luciano), cioè di tutti i suoi discendenti ineccepibilmente abitanti sotto il tetto dello stesso casato."
Il libro è stato realizzato col contributo della