Vanni Camurri si è classificato al secondo posto nella Selezione Ediotirale di Carta e Penna.
dalla prefazione: "Non si sfugge al richiamo della propria terra d'origine e alla voce del cuore. Su questi tasti, Vanni Camurri ha messo assieme una serie di racconti e di piccole vicende quotidiane di un tempo che sta evaporando troppo in fretta, e che per lasciare in qualche modo una qualche traccia merita e invita a ricordare, a scoperchiare il pentolone del silenzio, a ridare vita e vitalità a momenti anche curiosi ma sempre legati a una filosofia spicciola, ovvero a una sapienza contadina di cui ognuno di noi, magari a nostra insaputa, ne è erede.
Vanni Camurri, in tal modo, ha preso per mano voci e richiami e ha messo in bella mostra un concerto piacevolissimo di immagini che si sostanziano in altrettante fotografie nitide e dal fascino intrigante.
A fare da sfondo e contemporaneamente da protagonisti, troviamo il Po, la pianura padana, le nebbie che si accompagnano ai corsi d'acqua che punteggiano la distesa dei campi, la cima aguzza del Cimone, il monte Baldo, il fumo dei treni a vapore con le ruote che scandivano il tempo cantando "vivi bene il tuo presente perché sarà il tuo passato e farà il tuo futuro"... Troviamo poi, naturalmente, gli innamorati, le figure di Maria, della "biondezza incredibile" di Kate, di nonno Emore che rammentava sempre che "di pioppo o di noce ognuno ha la sua croce", dell'indovina Manto, di Ocno...
Racconti ricchi di umanità e di salutari ammonimenti, di frizzi mordaci e di soffusa magia espressiva.
Vanni Camurri, in estrema sintesi, si rivela in questo caso un grande interprete di un ieri non proprio lontano, un testimone attento di piccoli-grandi realtà, un onnivoro raccoglitore di modi di dire popolari che ora, purtroppo, pare abbiano imboccato la strada del dimenticatoio a causa del benessere che è sopraggiunto e del trionfo della tecnologia legata al tutto e subito...
Un ammonimento ci arriva dal racconto-flash "Arcana" che ricorda a quanti credono di possedere la terra, che è la terra a possederci e potrà custodirci: "Mangeremo l'oro e l'argento una volta sterminati alberi ed erbe?".
Davvero un regalo, questi racconti di Vanni Camurri; un regalo che, ci auguriamo, possa veramente servire anche ai giovani d'oggi che son fin troppo abituati a cliccare e a credere che premere un tasto sia sufficiente a creare benessere, armonia, dialogo, gioia di vivere, pace..., mentre in fin dei conti due sono le cose inaffondabili: "la terra e la famiglia!".
Fulvio Castellani