QUANDO VORRAIdi Grecchi Paolo
Anno: 2021
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Dalla prefazione di Francesca Luzzio: Un amore intenso, senza limiti, ma è solo desiderio, visione che non trova nella realtà un eliotiano correlativo oggettivo che lo concretizzi, che gli dia consistenza e attraverso la fisicità, avvalori le emozioni che suscita nell’animo del poeta . Paolo Grecchi vive una dimensione sentimentale che non gode neanche di una lontana visione fisica dell’oggetto del desiderio, come, ad esempio, accadeva a Dante Alighieri, che poteva fruire , seppure in lontananza, della vista della sua Beatrice: “Tanto gentile e tanto onesta pare \ la donna mia quand’ella altrui saluta\...” (Vita nova, cap.26). Nella silloge, la dimensione spaziale è pressoché inesistente se si prescinde dalla camera da letto che racchiude in sé il suo “mondo intimo” (L’amore segreto), quella temporale invece si caratterizza per il flusso continuo di albe e tramonti, di notti in cui le oniriche visioni sembrano dare concretizzazione al costante desiderio, al costante bisogno che sente di lei perché necessita di lei “come un fiore ha bisogno del sole \ e della pioggia per vivere \ come un uccello ha bisogno delle ali \ per poter volare.\... (Ho bisogno di te). Anche la natura e i suoi elementi, come si evince dai versi sopracitati, vive ed è presente in una costante comparazione con lei, perché lei è tutto, in lei tutto si racchiude in consustanziale unità. Tuttavia la sua assenza-presenza fa sì che non svolga una funzione salvifica come la Beatrice dantesca, ma diventi “donna pietra”, inaccessibile motivo di sofferenza , di solitudine: “…ho atteso che le lacrime del tempo \ bagnassero i miei pensieri \ orfani di un’emozione \ povera di parole \ ma ricca di silenzi \ che,\ all’ombra di un amore,\ ha messo in subbuglio il mio cuore.” (Sotto un cielo grigio), ma, pur nella solitudine e nella consapevolezza del trascorrere inesorabile del tempo, il poeta riesce a creare una sorta di smaterializzazione dell’oggetto dei suoi desideri, senza che questo attenui l’intensità del rapporto umano che lo lega a lei. Un romanzo d’amore in versi, un amore carico di risonanza interiore che trova non nella corporeità, ma nel desiderio e nei sogni che esso suscita realizzazione e, proprio per questo, è nello stesso tempo motivo di scoramento, in una alternanza di emozioni che rendono la silloge strutturata tra due estremi: gioia \ sofferenza, amore \ solitudine. Lo stile è limpido, chiaro, musicale, grazie al ritmo, pur nella libertà della versificazione e al linguaggio appropriato e pertinente, che si avvale anche della presenza di tropi, quali la comparazione, la metafora, la metonimia che ulteriormente marchiano a fuoco il sentire del poeta.
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