DESTINIdi Sorce Calogero
Anno: 2014
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Dalla premessa dell'autore: Non tutti credono al destino, a questo filo conduttore che guida e condiziona la nostra vita, dandogli un inizio ed una fine, imprescindibile ed immutabile. Ma è anche vero che questo iter è condizionabile dal comportamento umano. "Volere è potere" dice un detto, e questo è anche vero quando si riferisce però al solo comportamento, perché nel destino c'è una parte condizionabile, che dipende dal nostro agire, ed una parte incondizionabile che dipende da forze maggiori, intangibili, possenti ed immutabili. A volte il fato viene confuso col caso, ed in tal caso viene anche nomato sfortuna, se questo è negativo o nefasto, o fortuna, se questo è benevolo e favorevole. La vita di ogni essere umano però è fine a se stessa. Ognuno ha una sua vita, un suo fato, e questo differisce da quello di qualsiasi altro. C'è chi nasce destinato ad essere re, chi destinato ad essere ricco, chi destinato ad essere servo e chi è destinato ad essere povero. C'è chi è destinato ad essere... L'uomo è un essere fragile, e l'unica sua forza sta nella sua razionalità, nel suo pensiero, che condizionano il suo modo di agire. Come diceva il filosofo Blaise Pascal: «L'uomo non è che una canna, la più debole della natura; ma è una canna pensante. Non c'è bisogno che tutto l'universo s'armi per schiacciarlo: un vapore, una goccia d'acqua basta a ucciderlo. Ma, anche se l'universo lo schiacciasse, l'uomo sarebbe ancor più nobile di chi lo uccide, perché sa di morire e conosce la superiorità dell'universo su di lui; l'universo invece non ne sa niente. Tutta la nostra dignità consiste dunque nel pensiero. È con questo che dobbiamo nobilitarci e non già con lo spazio e il tempo che potremmo riempire. Studiamoci dunque di pensare bene: questo è il principio della morale». (Blaise Pascal, Pensieri, 139) L'uomo quindi è come una fragile canna sbattuta dal vento ma la sua forza sta nel pensiero ed è proprio con il suo pensiero, con la sua ragione, con la sua consapevolezza, con la sua volontà, che talvolta riesce a condizionare il destino. Ma ogni destino ha il suo iter ed il suo metro, e deve essere l' agire razionale dell'uomo che deve far bastare lo spazio e il tempo alle sue esigenze, nella consapevolezza che ad ognuno è data una misura, una misura che deve essere rapportata proprio alle sue azioni ed alle sue esperienze di vita. Nei racconti di quest'opera si vede proprio come il pensiero e la razionalità condizionino i destini dei protagonisti. Tali racconti pur prendendo spunti da fatti di vita sono completamente inventati, ed ogni riferimento a fatti reali deve ritenersi del tutto casuale. |