JULIETTE AL BIVIOdi Contilli Cristina
Anno: 2009
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Terza Edizione Parigi – Nantes – Isola di Gorée 1832-1833
Siamo nel 1832 e Juliette, le cui idee politiche si stanno allontanando sempre di più da quelle di Alain, fino ad arrivare su posizioni repubblicane, condivise da alcuni suoi amici, come il giornalista Armand Carrel, direttore del quotidiano “National” e il marchese Dolmancé De Bressac, ma ancora poco diffuse negli anni ’30 dell’800, anche negli ambienti intellettuali parigini, durante la rivolta di luglio, nasconde, all’insaputa di Alain, proprio il suo amico Dolmancé, per evitare che venga arrestato. Quando Alain scopre Dolmancé nascosto in camera di Juliette, pur sapendo che Dolmancè è omosessuale, ha una reazione violenta, dettata non dalla gelosia verso di lei, ma dal fatto che lei abbia deciso da sola di ospitare nella loro casa una persona che era stata sulle barricate (Alain è, infatti, un legittimista e non condivide né le motivazioni che hanno portato alla rivolta del luglio 1830 né quelle più radicali che hanno portato alla rivolta del luglio 1832). Il coraggio di Armand che, nel frattempo, è stato arrestato e che riesce tuttavia con la sua testimonianza a scagionare Dolmancé, fa sì che quest’ultimo non venga arrestato e che lo stesso Armand, grazie ad una petizione, scritta da Juliette e firmata da diversi artisti parigini, venga, dopo una breve detenzione, liberato. Alain, però, consapevole del fatto che Juliette non riesce a perdonarlo per come l’ha umiliata di fronte a Dolmancé, decide di allontanarsi da lei, accettando la proposta del vice-ammiraglio René Le Marant, con cui aveva combattuto durante la guerra in Spagna e, nonostante abbia ormai settantadue anni, parte per Nantes, dove collaborerà con la locale caserma della Guardia Costiera nella lotta contro la tratta degli schiavi. La missione di Alain subisce tuttavia delle modifiche e, con l’autorizzazione del ministero, Alain si imbarca su una nave negriera come infiltrato, ma non tutto andrà come previsto e Alain dovrà affrontare rischi ed imprevisti, prima di poter tornare a Parigi da Juliette e prima soprattutto di riuscire a farsi perdonare da lei.
Cristina Contilli è nata a Camerino nel 1977. Nel 2006 ha concluso il dottorato di ricerca in italianistica presso l’università di Macerata e da allora alterna le pubblicazioni di saggistica alla stesura di romanzi in cui ricostruisce le storie d’amore del passato. Collabora con le riviste “Literary” di Padova e “Il salotto degli autori” di Torino. |