Il canto del cignodi Fabra Bignardelli Adalpina
Anno: 2024
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Dicasi prefazione uno scritto più o meno breve premesso al testo di un libro, generalmente a titolo di presentazione o di giustificazione. Così cita il vocabolario quando si fa una ricerca. Ecco, dunque, mi presento con un titolo che viene appunto da una leggenda, la quale racconta come il cigno, dal suono vocale sgradevole, prima di morire, emetta un dolcissimo canto, un saluto alla vita che si spegne, un rammarico per tutte le bellezze della natura di cui non godrà più. Anch’io che scrivo, essendo avanti con gli anni, penso di chiudere il cerchio di tante attività che hanno riempito la mia vita; da qui la scelta del titolo di questo libriccino. Quanto al contenuto viene dall’avere aperto un cassetto dove per tanti anni ho conservato lettere, appunti, ritagli di giornali, citazioni e quant’altro determinava in me interesse e curiosità, non certamente tutto, altrimenti ahimé, che grosso volume!... ma ho scelto qua e là ciò che mi sembrava più accettabile e meno noioso per i miei ipotetici lettori. Sono il frutto di una intensa curiosità, non scortese e maligna, bensì per tutte le affascinanti notizie, pensieri, attitudini, culture, scienze, scoperte e altro ancora che nei millenni hanno attraversato e segnato il cammino dell’umanità. L’ingegno, l’intelligenza, il sogno di tanti uomini e donne che hanno portato il genere umano dalle primitive caverne all’intelligenza artificiale e quant’altro ancora del tempo attuale. Una curiosità che certamente ha logorato la pazienza dei miei genitori, a cui pure dalla tenera età chiedevo costantemente: “perché?” Era un’attenzione che avevo per la conoscenza delle cose, dei fenomeni della natura, dell’origine di una leggenda, o di un fatto storico. Attenzione, apprendimento e studio che sono durate per tutta la vita, d’altra parte per citare una frase della scrittrice Paola Mastrocola: “Lo studio annulla il tempo ed è ciò che rende presente il passato che altrimenti non esisterebbe” e concludo dicendo che esso è la formula delle scoperte future. Aggiungo, nella pagina a fianco, la poesia di un autore che con i suoi versi sintetizza il nostro cammino umano, che ha generato in me una piacevole tenerezza. L'autrice Questa silloge ha ottenuto l’assegnazione del 4° posto assoluto al Premio Nazionale 2024 di Poesia edita Leandro Polverini, patrocinato dall’assessorato alla cultura della Città di Anzio. La giuria ha redatto la seguente motivazione: Una raccolta poetica che celebra il valore significativo della natura, circonda la fragilità della bellezza, insegue i profumi e l’incanto della vita. L’autrice palermitana predispone l’animo a vivere spazi temporali e atmosfere di una dimensione capace di offrire la sapienza dell’essere e dell’assoluto. Quando si verifica appieno questa condizione dello spirito, allora siamo di fronte alla vera poesia. Dunque, una versificazione ricca, sorprendente, metaforica, che avviluppa, carezza, corrode, con un dolore dissimulato e sommesso.
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