LE EDICOLE VOTIVE NEL COSENTINO - Tra Storia e Memoriedi Politano Francesco
Anno: 2020
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Oggetto di questa ricerca sono le edicole votive nel Cosentino. Si tratta di edicole sacre, espressioni particolari di religiosità privata, collettiva e popolare che punteggiano anche il territorio di Cosenza e della sua provincia, sia nel suo tessuto urbano sia in quello rurale, con il compito di proteggere il luogo sul quale sono state edificate. Per la trasformazione che il territorio ha subito, molte edicole votive sono andate perdute o è presente soltanto la nicchia vuota, senza l’immagine sacra originaria (spesso una scultura in gesso) sui muri delle case urbane o tra i ruderi di un tabernacolo ai margini delle strade o dei campi. I temi iconografici sono disparati all’interno delle città e dei borghi; più ristretti invece, nel territorio rurale. Sulle facciate delle case rivestono una triplice funzione: mettere in evidenza la propria devozione alla Madonna o ad un determinato santo, rendere riconoscibile un edificio e proteggersi dalle disgrazie. Altre volte le immagini sacre costituiscono (e costituivano in passato) l’adempimento di un voto per grazia ricevuta (ad esempio, essere scampati ad una malattia o ad un incidente). In questo mio lavoro di ricerca (supportato da mia moglie Maria, e dai miei figli, Antonio e Giusy), si accenna, nel cap. 1, alle origini e al significato delle edicole votive, nonché alla diffusione in Italia e nel Mezzogiorno delle stesse, con particolare riguardo a quelle napoletane. Rapida è poi la presentazione delle edicole sacre in Calabria, con la loro valenza demo-antropologica. Più dettagliata è infine la rassegna delle cosiddette microarchitetture votive a Cosenza e nella sua provincia, dove si esamina un campione significativo delle stesse e della loro importanza anche ai nostri giorni. Opportune conclusioni, un’appendice di foto adeguate e una bibliografia essenziale (che sostituisce le note a piè di pagina per rendere più spedita la lettura), chiudono la ricerca. Ringrazio, oltre agli autori citati nella bibliografia o nei vari capitoli, tutti quelli che mi hanno aiutato, soprattutto il prof. Vincenzo Segreti, storico e giornalista, e l’arch. Saverio Osso per le notizie su alcune edicole votive. Inoltre, lo studioso Carmelo Rifici per la foto della cappella votiva di Librizzi e per le relative notizie su di essa, nonché Annunziato Lindia, per la foto sull’antica edicola di sant’Antonio (in corso Umberto I, ad Amantea). Un particolare ringraziamento per la loro disponibilità va ai proprietari delle edicole votive e a coloro che si occupano della manutenzione dei tabernacoli. |