Alessandro Cuppini, vincitore della Selezione Editoriale di Carta e Penna, anno 2015, è nato a Bologna, vive a Bergamo da anni. Ha incominciato a scrivere racconti e romanzi ripensando a ricordi ed esperienze maturate nei viaggi di lavoro e nelle permanenze all'estero, e recuperando la memoria di persone incontrate o perdute.
Collabora con alcune riviste: Scacchi e Scienze Applicate (Venezia), Il Convivio (Catania), Il Salotto degli Autori (Torino) e con un quindicinale locale (Giopì).
Ultimamente si dedica al teatro, scrivendo i testi e collaborando con alcune compagnie teatrali alla loro messa in scena.
Ha vinto una sessantina di Premi letterari ed ha pubblicato una ventina di opere, tra romanzi e raccolte di racconti, in massima parte come premi di concorsi vinti.
Dalla prefazione di Fulvio Castellani: A volte è difficile, per i non addetti ai lavori, capire i risvolti più o meno velati di un racconto, di un personaggio che assume il ruolo di protagonista, di quanto si nasconde dietro la maschera di un sorriso, di un ammiccamento, di un sussulto emotivo... ed è logico, perché un raccontto, soprattutto nel caso di Alessandro Cuppini, deve avere un calco ben preciso, rispondere ai crismi di un sogno che si rivela a poco a poco oppure suscitare curiosità costante in attesa della conclusione, magari inattesa.
Detto questo e dopo aver gustato a fondo i quattro racconti di Alessandro Cuppini, che figurano in questa raccolta a dir poco ricca di sfaccettature e di richiami psicologici, entrare più a fondo nel vivo delle vicende descritte è giocoforza, quasi un richiamo fascinoso e un invito a sbarazzarci della quotidianità troppo spesso noiosa e a catturare sensazioni, inquietudini, slanci d'amore, ricordi, esternazioni e intimità...
Ed eccoci a tu per tu con le ombre che si stagliano su un muro e che seguono il lui narrante, che gli parlano via via dapprima creando non poco imbarazzo, quasi un'allucinazione, e poi diventano amiche inserparabili. Entra in scena anche l'amore con Susanna dal fisico bestiale e dalla voce sommessa e dolce. Una storia che finisce dopo un po' di tempo ma che rimane ben presente con l'ombra che la rende viva e che ritorna alla fine non senza una vena di nostalgia... e con il lui che, invecchiato, si appoggia a un bastone in attesa che anche la sua ombra scompaia.