Dalla prefazione di Paola Pisani Paganelli:
Silvia Marini è scrittrice di qualità.
Narratrice di spessore, con incursioni felici nella poesia, propone nella presente silloge una campionatura del suo mondo creativo. Che si fonda su sapienti contrasti tonali nell'alchimia di moduli al contempo delicati e forti, velati e intensi, realistici ed evocativi. Le somigliano. Somigliano all'indole dell'autrice, schiva e determinata, gentile e solida. L'intreccio si dispone entro coordinate geografiche quotidiane ed esotiche che vanno dalle periferie più degradate e alienanti a immensità marine e spazialità scolpite di sole e colori puri, sovente di valenza metaforica. Le coordinate storiche privilegiano modernità e contemporaneità, e inquadrano personaggi di ogni età, sesso e condizione con una preferenza per le vittime di emarginazione e incomprensione a cui, talvolta, è concesso lo strappo che rivela e riscatta. Dunque, un mondo fortemente etico quello della narratrice, connotato dai princìpi di giustizia e solidarietà non parolaia. Valori che non incendiano micce ideologiche, ma che si risolvono e si riassorbono nella partitura narrativa, e si concretizzano nel vissuto dei protagonisti. È così che prende corpo davanti al lettore una galleria di personaggi ben caratterizzati, ricchi d'interiorità in un dinamismo narrativo che ne registra evoluzione caratteriale e consapevolezza nuova.
La narrazione si snoda sullo sfondo di paesaggi carichi di risonanze emotive, spesso suggestivi ed emblematici: proiezione di stati d'animo, anziché fondali scenografici in funzione del virtuosismo dello scrittore. Ci sono racconti che costruiscono veri e propri mini – romanzi, perché del romanzo ripropongono la ritmica e le sequenze, delineano ritratti compiuti o in fieri, mixano contenuti, voci, ambienti, colori, immagini… Storie di tutti i giorni. Che incorniciano problematiche esistenziali e sociali di convinta eticità. Talvolta le linee narrative si spalancano sulla sorpresa di un esotismo non convenzionale, in quanto metafora di un'esperienza di vita più autentica e disponibile all'avventura della consapevolezza di sé e all'accoglienza dell'altro da sé. L'accoglienza dell'altro, appunto: il tema dell'incontro è il sottile fil rouge che innerva e attraversa le trame. Disponibilità problematica, non scontata. Che, sebbene sofferta, non si nega alla scommessa. Sta lì lo scatto e la ricchezza della vita.
Silvia Marini è padrona dei mezzi espressivi che declina con misura limpida. L'impasto linguistico, di marcato ordine concettuale, si modella sul criterio della chiarezza nel recupero di un codice di rigore formale alleggerito dalla scioltezza sintattica. Le fila narrative esplorano corde valoriali e scandiscono figure artistiche con il sapore della verità delle cose.
È così che Silvia con la sua arte del racconto interpella la mente e il cuore.