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Note di poesia

di Padalino Antonella

Anno: 2022
ISBN: 978-88-6932-64-8
Prezzo: 15.00 €

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Antonella Padalino scrive poesie e narrativa dal 2006 e ha partecipato a molti concorsi letterari con risultati lusinghieri.
Ama la poesia poiché pensa sia come un luogo presente dentro di noi, come un massaggio/messaggio dell’anima che rimane nel tempo e con il tempo dona sprazzi di colore alla quotidianità della vita.
 
La pubblicazione di questo libro è il premio conseguito per la classificazione al terzo posto nel concorso Prader Willi, decima edizione, nella sezione narrativa.
 
  
 
Alcune poesie tratte dalla raccolta:
 
 

CARRUGGI

 

La costa alterna bellezze

di cespugli verdi

ad antichi borghi 

di pescatori.

L’odore salmastro delle alici

appena pescate,

pervade l’aria,

penetrando profondamente

nelle narici 

dei curiosi,

che circondano i gozzi

ancorati

in porto.

Il sole fa capolino

fra i carruggi stretti

che guardano il mare

e la brezza sferza lieve

fra i capelli,

scompigliando, alla rinfusa,

i miei pensieri,

già liberi oltre

l’orizzonte,

in questa piccola pausa

di luce e di colori

che il mare prende

dalla propria immensità.

 

 

 

 

 

 

 

IL SILENZIO DEI TUOI PASSI

 

Il silenzio dei tuoi passi,

in queste stanze vuote,

quasi mi acceca, padre.

Un girotondo di ricordi

si prende gioco dei miei pensieri

trastullandomi

nei tuoi lenti passi

che hanno accarezzato

come fremiti di vento,

quei lunghi giorni che, insieme,

trascorremmo

a raccontarci la vita.

È così che, grandi emozioni

hanno suscitato

parole smarrite

in uno strano equilibrio armonico,

fra le percezione del tempo passato

e l’oggi ormai quasi finito…

Cattura la mia attenzione,

quel flacone di dopobarba

lasciato a metà.

Ne annuso la fragranza

ma tu non sei più qua.

Mi chiudo la porta alle spalle,

due giri di chiave

nella toppa,

la sera si affacciano

i ricordi

e iniziano i racconti.

Il tempo della vita

è passato come il vento…

 

 

 

 

UN BATTITO D’ALI

 

Inciampo nel silenzio assordante 

di questa nostra stanza, padre.

Quando il giorno moriva, 

tempestato da un’acerba primavera,

se ne andavano, per sempre, i tuoi anni e i tuoi affanni.

Era davvero vicino il tuo grande momento,

 che non ha più ascoltato

né i miei, né i tuoi desideri o i tuoi tanti progetti

o la tua grande voglia di continuare ad amare…

Un battito d’ali, un alito di vento

socchiudeva una porta sull’urna 

delle tue candide ceneri.

Bussano ancora al mio cuore, 

le tue parole di affetto e di amore.

Sei ovunque io sono…

sei nel fruscio del vento che mi accarezza il viso…

sei nelle tremule luci delle notti stellate di un limpido cielo…

sei nelle strisce di luna piena che illuminano il mare

al di là di aspri pensieri…

sei nei filari dell’uva matura, 

quando il mosto non è ancora vino nei tini

di legno invecchiato…

sei nei miei gesti, quando con calma,

 sorseggio una tazza di latte e caffè

o quando, con pacata malinconia, 

passeggio in quel parco tanto amato da te.

Come pietra il mio sguardo vaga inquieto,

sono aperte le ferite di questo percorso accidentato

e nascosto…

Come note di sinfonia sul pentagramma del cielo,

 brucia l’oggi negli istanti futuri…

Resto sola, padre,

e fragili farfalle, assetate di sole, 

solcano il cielo sbiadito…

Mi piace pensare

che il tuo spirito libero, sia volato lontano,

come parte integrante dell’immenso universo.

La tua anima leggera mi consola 

e mi accompagna, mentre il sole

perde la sua forza e il giorno 

lascia il posto al buio della notte.