Il Porto di Calais: amori, cospirazioni e duelli nella Francia del 1804di Contilli Cristina
Anno: 2008
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Nel 1804 viene scoperto un tentativo di colpo di stato contro Napoleone, che allora ricopriva la carica di primo console. La responsabilità di aver organizzato la cospirazione viene attribuita a Luigi Antonio Enrico di Borbone, ultimo discendente della famiglia Condé e duca D'Enghien, che viveva in esilio a Baden e che viene fatto rapire dai servizi segreti francesi dell'epoca, per essere giudicato a Parigi da un tribunale militare, presieduto dal generale Pierre Augustin Hulin. Il duca si dichiarerà sempre innocente, ma verrà lo stesso condannato alla fucilazione, mentre degli altri 42 congiurati, finiti sotto processo, molti (tra cui il conte Bouvet De Lozier che con la sua testimonianza aveva dato l'avvio alle indagini) verranno assolti, molti verranno condannati a pene che variano dai 2 anni (come il generale Victor Moreau) ai 9 anni di carcere (come il conte Jules De Polignac) ed uno (il generale Jean-Charles Pichegru) si suiciderà in carcere, prima della sentenza definitiva (anche se qualcuno all'epoca accusò lo stesso Napoleone di averne ordinato l'uccisione, ma non sono mai stati trovati dagli storici dei riscontri a questa teoria). Il Porto di Calais è una ricostruzione dell'episodio, fatta da un insolito punto di vista, quello del conte Alain De Soissons, colonnello della Marina Francese e cugino del duca D'Enghien, che non verrà coinvolto direttamente nel processo, ma che potrebbe aver avuto nella vicenda un ruolo più rilevante di quello che si riteneva finora. |