GENOCIDIdi Trotti Giancarlo
Anno: 2011
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Dall'introduzione:
Quando si parla di massacri di civili, pianificati per raggiungere un determinato obiettivo, che può essere individuato in difesa della razza, della fede della maggioranza di una comunità, di pulizia etnica, di trasferimenti di popolazioni per creare una forza di lavoro a basso costo o di svariati altri motivi, si usano indifferentemente i termini "genocidio" e "olocausto" come sinonimi. Nel nostro lavoro, nel raccontare fatti agghiaccianti e relativamente recenti, avvenuti dall'epoca delle grandi scoperte di nuove terre ai giorni nostri, useremo esclusivamente il termine genocidio perché, a nostro avviso, "olocausto" riveste un preciso significato religioso che i massacri e le violenze su popolazioni indifese certamente non hanno.
Per completezza d'informazione precisiamo che "olocausto" deriva da una particolare tipologia di sacrificio rituale nelle religioni greca, cananea ed ebraica nel quale ciò che si sacrificava veniva completamente arso. Nella Bibbia, "olocausto" (in ebraico 'olah) è un termine ricorrente in occasione di sacrifici rituali tesi a sancire un rinnovo dell'alleanza del Dio di Israele col proprio popolo e che consiste in sacrifici di animali uccisi e bruciati sull'altare del tempio. Per "genocidio", invece, secondo il dizionario Zanichelli, s'intende: "Distruzione metodica di un gruppo nazionale, etico, razziale o religioso".
Il 9 dicembre 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 260 A, definiva il genocidio come: "Uno dei seguenti atti effettuato con l'intento di distruggere, totalmente o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso in quanto tale:
-Uccidere membri del gruppo;
-Causare seri danni fisici o mentali a membri del gruppo;
-Infiuenzare deliberatamente le condizioni di vita del gruppo con lo scopo di portare alla sua distruzione fisica totale o parziale;
-Imporre misure tese a prevenire le nascite all'interno del gruppo;
-Trasferire forzatamente bambini del gruppo in altro gruppo."
Si tratta di una definizione che oggi, a distanza di tanti anni, non soddisfa più, poiché ignora tanti episodi di eliminazione fisica perlopiù etnica avvenuti nel secondo dopoguerra, soprattutto in Asia e in Africa.
Il genocidio è uno dei peggiori crimini che l'uomo possa commettere, perché comporta la morte di migliaia, a volte milioni di persone, e la perdita d'immensi patrimoni culturali. |