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Da bambino sognavo di migrare vicino: in Svizzera... anziché oltremare, come nonno e papà

di Sia Graziano

Anno: 2023
ISBN: 978-88-6932-289-1
Prezzo: 12.00 €

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Sul filo dei ricordi una lunga storia di emigrazione e lavoro... 

A TE CHE SEI LONTANA

Cara compagna della remota infanzia,
Tu che sei lontana e nulla sai del lento mutare:
Borgo, paesaggio e cose … Da quando migrasti
Nella ricca America. Memorie infantili affiorano
Dell’ingenuo chiosare sul nuovo continente … 
Per capire le due Americhe ove convergevano
Sogni e speranze, a mo’ di conforto.
La ricca noverava USA e Canada, la povera, 
Argentina e Brasile, infantile rivalità …
Nell’agognata attesa d’unirsi ai nostri padri
O rassegnati ai tardi rimpatri. Rimembro 
Il tuo schietto: “Papà mio lavora nella 
Ricca America!... Manda sempre i dollari 
Nelle lettere! La mamma raccomanda 
Di non dirlo a nessuno … A breve lo raggiungo
Insieme a mamma e il fratellino “.
Turbato riferivo a mia madre: Rosina dice che, 
Presto partono!... E noi quando andiamo 
In Argentina?... Mestamente mia madre
Sussurrava: “Quando Dio vuole figliuolo”.
Dalla tua partenza una cartolina dal (New Jersey) 
E alcune lettere e bigliettini di tua mamma
Ad amici e parenti della ruga, con saluti e novità
Della nuova terra. Passarono lenti e mesti i giorni
Dopo abbracci, baci, lacrime e bombette esplose
Come antico costume augurando buon viaggio
Con gli occhi umidi e mesti.
A 17 anni, emigrai anch’io nella vicina Svizzera,
Radicato nel borgo dell’anima … ritornavo
Anche due volte all’anno. Sin dai primi ritorni
Notai lenti e dolenti cambiamenti … Oggi
Pensionato, canuto e acciaccato, passo l’estate 
Nonché gennaio e febbraio, quando l’aria è fredda.
Dopo 60 anni, dalla mia partenza tutto è cambiato!
Mancano i bambini, non s’ode l’allegro canto 
Del (Gira tondo serale) Né s’inventano nuovi giuochi
Credimi Rosina tutto è mutato. I nostri compagni
D’infanzia son tutti emigrati oltreoceano e nei paesi 
Europei, a ogni mio ritorno annoto chi manca
Dalle porte sbarrate, di 4000 anime ne restano mille.
Cara amica degli anni più belli, se tu ritorni un giorno:
All’aurora non udrai il gorgheggio dell’usignolo
Né il canto delle cinciallegre all’aurora … mancano sentieri
E viottoli che portavano ai campi e nei boschi verdeggianti.
Addentrandoti a fatica nei boschi bruciacchiati non godrai
Della brezza ch’esalava voluttuose fragranze, tutto
è mutato! Anche il corso delle due amate fiumare …
Grazie a Dio, solo il cielo radioso ci sorride ancora come 
Un tempo, negli sfondi sereni che miravamo estasiati.