Silloge di racconti, momenti di vita fermati sulla carta con fede e sensibilità da Agata Fernandez Motzo per trasmettere un pensiero positivo e intenso.
L'incipit del primo racconto:
La “buona samaritana” e i carabinieri.
Teresa era una signora ultranovantenne, che aveva trascorso la sua vita da impiegata in una pubblica amministrazione, che le consentiva di fare anche del bene. Da giovane doveva essere stata bella, infatti, sebbene avanzata negli anni, aveva un portamento oltre che signorile anche gradevole ed era socialmente attraente per le sue battute sempre pronte, aveva le idee chiare, nonostante l’età, e nella conversazione non rimaneva indietro a nessuno. Ormai libera da impegni non solo di lavoro fuori casa, ma anche domestici, era diventata amica delle francescane secolari di via Veneto, che settimanalmente si riunivano per lavorare insieme, impegnate in opere di beneficenza. Infatti ciascuna delle consorelle si rendeva utile per quello che sapeva fare e chi col ricamo, chi col cucito o con l’uncinetto, contribuiva a preparare dei capolavori che poi si esponevano e si vendevano nella mostra che si faceva tutti gli anni.
Le consorelle si impegnavano con amorevole assiduità e i lavori andavano a ruba, in modo che con l’incasso si potesse fare beneficenza per le missioni o aiutare gente povera, non escluse le suore di clausura. Teresa contribuiva regalando tessuti o gomitoli di lana, ma soprattutto perché con la sua loquacità portava una piacevole distrazione al gruppo delle consorelle che l’accoglievano sempre con piacere. Per ben due volte però aveva anche dato dei problemi, una volta perché, non avendo visto che c’era un gradino, passando dal corridoio al laboratorio era caduta e un’altra volta per un’altra caduta dovuta ad un capogiro.
Fra le consorelle una delle amiche più care di Teresa era Carmela. L’apprezzava molto per le opere di carità che Teresa faceva e per qualche favore che aveva fatto anche a lei in tempi che ormai sembravano passati, ma l’amicizia vera avendo le sue radici nel cuore è sempre viva e non conosce tramonti. Così anche adesso Carmela, nonostante anche lei fosse più vicina ai novanta che agli ottant’anni, spesso le telefonava per fare quattro chiacchiere...