In questo libro sono raggruppate due raccolte poetiche dell'autore:
Le soffici luci dell'ombra
"Tre stazioni di sosta e di incontri compongono questa silloge di Baldassarre Turco, e in ognuna respiriamo una poesia che profuma di bontà, di genuinità, di cieli azzurri e di soffici voli dentro il tempo. Quanta nostalgia fuoriesce dal ricordare la "sua" Sicilia, il suo paese ("Tu non tacevi mai, paese mio:/ cantavi notte e giorno per le strade"), la figura del padre che gli raccontava le favole di re e regine "forse mai vissute"!... Al discorso poetico dello stile consolidato e aereo e legato a "Sogni e realtà”, segue "L'incanto della natura", che viene accarezzata, baciata in un amplesso d'amore saltellante e gioioso; eccoci infine ai passi riguardanti "Passato, presente e futuro" con le tante illusioni, i giochi al nascondino, la sera della vita che "ci verrà addosso piena d'ombre oscure". Ogni tematica esprime una dimensione lirica e una sicura padronanza espressiva, una geografia del paesaggio e l'essenza di un io sensibilissimo".
e
Farfalle variopinte o in bianco e nero
È palpabile il fatto che Baldassarre Turco scava nel proprio diario esistenziale allo scopo di estrapolarne i punti salienti, le fotografie più significative, i momenti non sempre gratificanti... Ecco così che nei suoi versi, elegantemente concepiti e sostanziosi per la presenza costante di immagini e di pensieri alti, troviamo l'illuminante trionfo del sole che gli fa amare la vita, del padre che negli ideali fondanti poneva "tanta fede", della sua Sicilia con "il profumo di zagare dolce e vibrante", dei suoi affetti più cari ("parlo con loro, dico le mie pene"), della primavera vissuta negli occhi di una donna... A ciò accompagna una confessione, ossia che ha fatto tanti errori nella vita ("D'ogni sbaglio mi pento"), e che arrivato al tramonto proverà altre gioie, come il "guardare in alto verso il sole" con gli occhi di chi ora ha l'azzurro di fronte e nel cuore. La silloge è stata suddivisa in tre sezioni che, comunque, tra di loro sono legate da un filo rosso di sincerità e di bontà da cui la poesia trova un orizzonte di luce e di nostalgia dialogante. Come a dire che ogni composizione bussa alla porta con il profumo inconfondibile di una dolcezza senza tempo e che perciò si fa amare e si fa leggere con rinnovato piacere.