ASTROLABIOdi Colomo Alberto
Anno: 2011
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Incipit: "Plymouth, contea di Devon, punto cruciale per l'approdo di mercantili e baleniere in partenza per i mari del nord. Anno 1790. Davanti alla banchina, come a voler richiamare marinai e fiocinatori, la bottega di Mac Neeb (il bazar del mare); in evidenza un grande astrolabio a indicare mete e lidi da scoprire. Grazie a questo strumento era possibile determinare la latitudine e la longitudine e in maniera particolare l'altezza delle stelle.
Davanti alla bottega uno stuolo di marinai, incollati alla vetrata, sgranavano gli occhi curiosi nell'intento di carpire dalle bocche degli avventori notizie relative a partenze ed arrivi. Non era raro che qualcuno di essi, intrufolandosi in cambusa o sotto coperta, prendesse clandestinamente il largo per poi essere scoperto e rapidamente sbarcato. Come dimenticare Udito fino, un esile e losco individuo schivo e malconcio. Era solito accomodarsi in un angolo buio e solitario del bazar per ascoltare tutto quello che gli altri avventori raccontavano. E Ugola d'oro? Grande, grosso e bonario cuoco di bordo, così lui diceva essere ma… molto più abile nel mangiare e bere a tal punto che, ubriaco, smetteva di cantare solo quando crollava sul pavimento. Ah si! Manina! Sembrava un vecchietto tutt'ossa sempre sghignazzante e un po' toccato, ma molto abile; non vi era giorno che non riuscisse a prendere dalle tasche dei malcapitati qualche ghinea per distribuirla ai monelli. Tra di essi vi era Tommy, un tipo gracile, occhi azzurri e vispi che illuminavano un viso cereo, ma spensierato..."
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