Omaggio alla bellezza:
ERICE
Della Sicilia sugli estremi lidi
ti ergi, maestosa, terra di canto,
d’ogni parte turisti a te conquidi
col mistero profondo dell’incanto.
Te, germe illustre di Citerea,
mentovò il Poeta mantovano,
te visitò il pio eroe Enea
quando Iulo conducea per mano.
L’oste romana pugnando valorosa
squillò contro il Punico vittoria:
dalla cima al lido ormai famosa,
il nome tuo risuonò di gloria.
Il mito, la storia, la natura.
insieme per Te han collaborato,
ma nessuna poesia né pittura
può esprimer la beltà che Dio t’ha dato.
Il tuo capo di ginestre inghirlandato,
baciato dalla marina soave brezza,
sorride a quell’azzurro profumato,
che par ti voglia fare una carezza.
E il cielo, che beato ti ammira
durante il giorno, splendente,
di notte ti guarda e sospira
e su te si china, avvenente,
perché nel pian circostante
mai simil, cosa veduta,
ti crede, di mille luci smagliante,
una stella dal cielo caduta.