Bastano 100 parole
Ci sono tanti modi per raccontare e raccontarsi: ci si può affidare alla poesia, rincorrere i guizzi dello scherzetto innocente, dare spazio ad una meditazione, decidere di inventare una barzelletta, un aneddoto, una cantilenante armonia di parole e di silenzi...
Questo si verifica ogniqualvolta chi scrive apre il cassetto della fantasia e graffia a fondo il proprio mosaico intellettuale allo scopo di scoprire (se non lo ha mai fatto) più a fondo il proprio Io, la gioia di usare parole pregnanti, l’impatto che spontaneamente si registra in lui non appena dimentica le tante brutture che prolificano in questa nostra società malata di egoismi, di odio, di pressapochismo, di infedeltà con se stessi, di superficialità incontrollata e incontrollabile... Gli autori di questa antologia si sono divertiti (ed a ragione) nello stuzzicare la propria penna e ad immergere il proprio pensiero nel calamaio di una fantasia volutamente costruttiva, dialogante, filosoficamente proiettata anche in direzione del poi e dell’ieri...
C’è veramente un concerto di voci tra di loro, intersecanti a movimentare questo mosaico, singolare e a tratti magico, che parla d’amore, di piccole realtà, di vicenduole familiari, di sorrisi sdentati, di richieste impossibili, di ambiente agreste e marino, di momenti legati a una attività sportiva, di delusioni d’amore, di quello scrigno prezioso che è il cuore di una donna (non sempre, comunque e purtroppo), di stregoneria, di sogni che vanno ben oltre il silenzio di una notte in solitudine, di botte e risposte senza peli sulla lingua, di bambini che scuotono la testa ai rimbrotti della madre, di ninne nanne lontane, di perché il “c’era una volta” va ancora di moda...
Troviamo pure dei guizzi singolari, dell’humor coinvolgente, degli argomenti inattesi a dimostrazione di quanta vivacità siano riusciti a focalizzare i vari autori.
Ciò che colpisce è anche l’illusione che sovente fa da sfondo ad un’attesa, al tentativo di cambiare il mondo e di abbattere le tante barriere e differenze che ci circondano.
Da tutto questo insieme di temi e di trame, le cento parole di ognuno fanno il pari con il tempo che passa e che merita di essere vissuto alla grande perché è l’unico tempo che ci è stato concesso alla nascita e che in molti (in troppi, per la verità) si dimenticano di vivere al meglio, per se stessi e per gli altri.